DECRETO LIQUIDITA’: TUTELE DA ESTENDERE
Come noto, il Decreto Liquidità ha generato una mole di lavoro straordinaria per le banche, con un aumento dei carichi di lavoro calati su organici ridotti a causa dei provvedimenti emanati per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
A questo proposito, nelle scorse settimane le OO.SS. del Gruppo hanno reiterato richieste all’azienda per l’istituzione di misure organizzative e strumenti atti ad alleggerire le incombenze a carico dei colleghi coinvolti.
Il ricorso aziendale al supporto di società esterne non ha però prodotto i risultati sperati, non fornendo sufficienti garanzie in termini di rapidità delle tempistiche, e così sono state attivate delle Task Force di DR, che si sono ritrovate alle prese con limiti tecnici e dimensionali a causa delle rigide limitazioni della piattaforma informatica, che prevede un numero contingentato di accessi ed un tetto alla capacità massima di lavorazioni.
Per fronteggiare la notevole mole di richieste pervenute, l’azienda già nel weekend di metà maggio ha chiesto a parte dei 130 colleghi che complessivamente fanno parte della Task Force la disponibilità alla prestazione lavorativa nel corso del weekend, prospettando la necessità di un’estensione della situazione sino al termine del mese di giugno. Si è quindi resa necessaria l’apertura di un confronto, che ha portato al raggiungimento di un accordo a livello di Gruppo, che prevede l’estensione delle previsioni applicate ai c.d. conversion weekend ai colleghi operanti nella Task Force, per cui, alle previsioni contrattuali vigenti, si aggiungerà un ulteriore gettone di presenza di 70 euro a fronte di un impegno giornaliero di almeno 4 ore. Sempre in analogia con i contenuti degli accordi sui conversion weekend, ci sarà la ricerca del consenso del Personale per l’effettuazione della prestazione lavorativa, ed i riposi compensativi saranno fruiti entro cinque mesi dalla loro maturazione.
Nell’ambito del confronto è stata anche richiesta dalle OO.SS. una manleva sulle responsabilità che gravano su tutto il Personale coinvolto nella gestione delle pratiche del Decreto, costretto a districarsi tra le esigenze della clientela, processi farraginosi, incessanti pressioni per il disbrigo delle pratiche in tempi inverosimili ed il conseguente aumento dei rischi operativi.
Il riscontro aziendale alla richiesta ha limitato il campo al solo Personale facente parte della Task Force, riguardo il quale la controparte ha formalizzato l’impegno a tenere in debita considerazione, relativamente alla valutazione di eventuali errori operativi e per tutto il periodo di vigenza della struttura, la particolarità del contesto dal punto di vista operativo, dell’evoluzione normativa e della correlata organizzazione di attività formative.
A nostro avviso si tratta decisamente di una opportunità mancata, che avrebbe evitato difformità di trattamento tra lavoratori coinvolti nella stessa attività operativa, consentendo di riconoscere l’impegno e lo sforzo professionale di tutti, con pari dignità, senza distinzioni e con la medesima tutela professionale rispetto agli stessi rischi.
Come già più volte evidenziato, il tema ha assunto grande rilievo ed estrema delicatezza a livello mediatico, venendo trattato con continuità all’interno di giornali, telegiornali e dibattiti televisivi, a livello politico, vista la perdurante attenzione dedicatagli anche da figure istituzionali di primo piano e, disgraziatamente, anche a livello sociale, alla luce dei numerosi episodi di violenza fisica, intimidazioni e danneggiamento di oggetti personali che all’interno del settore hanno visto come vittime i lavoratori del credito.
Riteniamo che il principio della conoscenza del cliente, addotto dall’azienda come motivazione del restringimento della platea dei lavoratori soggetti a maggiori tutele professionali, non rappresenti una motivazione adeguata, visto che i maggiori rischi operativi sono dettati non tanto dai rapporti professionali pregressi con la clientela (che recentemente sono stati peraltro soggetti ad una considerevole revisione tramite la nuova riportafogliazione), ma da condizioni lavorative caotiche e convulse, che fisiologicamente aumentano l’esposizione all’errore nonostante l’impegno e la professionalità messe in campo dai colleghi.
Per tutte queste ragioni, abbiamo provveduto a formalizzare all’azienda tramite una lettera la richiesta di estensione delle tutele a tutti i lavoratori coinvolti nell’operatività derivante dal Decreto Liquidità.
Parma, 25 maggio 2020
LE SEGRETERIE DEL GRUPPO CREDIT AGRICOLE
Fabi – First/Cisl – Fisac/Cgil – Uilca – Unisin