Viviamo una situazione surreale, che solo due mesi fa avremmo considerato la solita americanata da film “Contagion”, che purtroppo è diventa la realtà. La dichiarazione di emergenza sanitaria nazionale ha modificato le nostre abitudini di cittadini e di lavoratori: distanziamento sociale, guanti, mascherine, gel alcolico sono diventati la nostra quotidianità.
Dalla data della dichiarazione del lockdown sono trascorsi due mesi, durante i quali i Lavoratori e le Lavoratrici della Banca MONTEPASCHI sono stati presenti, spesso anche oltre il “normale” orario di Lavoro, con grande senso di responsabilità sociale e professionalità, per garantire un servizio essenziale per il Paese. I Lavoratori e le Lavoratrici hanno ricevuto i clienti, tanti clienti, dalle nostre parti l’informatizzazione ha una percentuale molto bassa, garantendo: Il pagamento di pensioni e stipendi e non solo, sospensione di mutui, anticipato ammortizzatori sociali, fatto consulenza sugli investimenti, con i mercati in caduta libera, ascoltato e consolato i clienti disperati per la mancanza di lavoro e soldi per fare la spesa; studiato DCPM del quale avevamo solo un lontano ricordo dell’esame di Diritto Pubblico; istruito PEF per dare liquidità alle imprese.
Le filiali MONTEPASCHI erano aperte, grazie ai Lavoratori e Lavoratrici della rete, non esenti dal sentimento primordiale della paura, si, la paura del contagio da COVID-19. Quando si ha paura si lavora con grande tensione e stress, e non ci si “rilassa” mai nemmeno in SW. Da qualche giorno è iniziata “la fase 2”, che significa facciamo una prova a convivere con Covid-19 e questo non significa certamente che tutto è finito.
“Nulla sarà più come prima” un monito che sentiamo spesso ma, la letteratura insegna, prima con George Orwell con “La fattoria degli animali” e poi con Tommaso di Lampedusa con “Il Gattopardo” che
“TUTTO CAMBIA AFFINCHE’ NULLA CAMBI”
La nostra “Riflessione” è rivolta al comportamento di tutta la DTR di Taranto che, anche in emergenza sanitaria, ha continuato e continua inesorabilmente ad effettuare pressioni commerciali:
• Ininterrotto inoltro di email con i file di produzione corredate dai soliti colori;
• richiesta di fare Ricavi, quindi contattare con rigoroso appuntamento i clienti, che, ricordiamo, devono ancora muoversi per comprovate esigenze di necessità, contornata da subdole allusioni di nuovi esuberi;
• Telefonate giornaliere, non solo ai titolari, ma anche ai preposti di linea della stessa filiale per verificare la veridicità delle informazioni ottenute, e capire a che punto è la produzione.
Mentre tutti i lavoratori e lavoratrici affrontano con grande dignità una situazione di emergenza economica rispettando il dolore dei clienti e mettendosi al loro servizio, ci sono le funzioni commerciali che hanno ancora bisogno di realizzare la realtà è che nulla sarà più come prima: L’ ISTAT ha previsto un calo del PIL di almeno di 10 punti, la perdita migliaia di posti di lavoro, il fallimento di innumerevoli imprese.
Il lavoro di tutti i colleghi merita una elaborazione accurata e dignitosa, sul processo di cambiamento che sta avvenendo nel nostro modo di lavorare e fare business la riflessione da Bar offende l’impegno, la professionalità e il grande sacrificio che questo periodo richiede.
Naturalmente denunceremo ogni violazione degli accordi alla commissione delle politiche commerciali.
Taranto, 7 maggio 2020
FISAC CGIL RSA MPS TARANTO E PROVINCIA