Oramai, a due mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria Covid-19 siamo entrati nella cosiddetta “Fase 2”. Viste le criticità riscontrate e denunciate anche nella “Fase 1”, ci preoccupa, e non poco, la prospettiva che abbiamo di fronte, a cominciare dal rischio di fughe in avanti delle quali non si sente la necessità.
In queste settimane, abbiamo assistito attoniti ad una Banca e ad un’Area Territoriale che hanno “brillato” per disorganizzazione, approssimazione e noncuranza. L’ultima idea malsana è stata quella, vista l’emergenza organizzativa creata da normative e modalità operative farraginose, incomplete e confliggenti sui provvedimenti del Cura Italia, di operare una pesante forzatura contrattuale. Nel weekend della scorsa settimana l’azienda ha “invitato” la filiera credito a lavorare di sabato e di domenica. Sul tema del lavoro in giornate festive, le OO.SS. del Monte dei Paschi, a fronte di emergenze contingenti e con il senso di responsabilità che le ha da sempre contraddistinte, hanno anche nel recente passato gestito situazioni simili senza nessun pregiudizio, prevedendo percorsi concordati e trasparenti per i colleghi coinvolti. Questa volta no. Questa volta la banca ha scelto di fare diversamente.
È accaduto che, disattendendo il CCNL e gli accordi in materia di smart working, sia stata messa in piedi questa operazione, senza nemmeno informare le Organizzazioni Sindacali, operando quindi una scelta inopinata e grave considerando sia il momento sia il motivo:
SCARICARE ANCORA UNA VOLTA SULLE SPALLE DEI LAVORATORI LE PROPRIE INEFFICIENZE E LA PROPRIA INCAPACITA’ ORGANIZZATIVA CHE HA, IN QUESTE ULTIME SETTIMANE, GENERATO UNA SITUAZIONE DI STALLO OPERATIVO.
Oltretutto, quando in occasione della conference call settimanale dedicata all’emergenza COVID, sono stati da noi richiesti chiarimenti alla funzione deputata della nostra Area Territoriale, ci è stato risposto dapprima che l’Area era all’oscuro della vicenda, salvo poi affermare che la richiesta era arrivata su iniziativa dei colleghi (sic).
Informiamo i colleghi, in particolare quelli coinvolti, che la questione è stata affrontata anche sui tavoli di trattativa centrali. In attesa di risposte da parte aziendale, in particolare sulla modalità di recupero delle giornate festive, ci chiediamo quali siano le motivazioni per le quali le funzioni di Area Territoriale abbiano ritenuto di tenerci all’oscuro sulle iniziative intraprese.
Approfittiamo per ribadire come solo attraverso il confronto, anche aspro, si possano migliorare le condizioni di chi lavora in questa azienda e di conseguenza consentire alla Banca di uscire dalle difficoltà che ciclicamente si trova ad attraversare, causate in larga parte dai tanti errori commessi da chi è stato chiamato a gestirla in questi ultimi, drammatici, anni.
Purtroppo in quest’Area ci duole constatare che, viceversa, si tenta di limitare gli spazi di confronto, riducendoli a mere formalità. Lo constatiamo con la pesante emergenza sanitaria che stiamo affrontando, con incontri settimanali che non producono né soluzioni né risposte, lo abbiamo sperimentato negli anni per il tema delle pressioni commerciali e del clima negativo che tali pratiche generano, lo tocchiamo con mano quotidianamente vedendo le condizioni igieniche nelle quali molti colleghi sono costretti a lavorare, senza che le funzioni deputate abbiano mai manifestato l’interesse ad un reale confronto con le OO.SS. sul tema, assumendosi, a nostro avviso, delle grandi responsabilità rispetto alla salute ed alla sicurezza delle persone che frequentano le nostre filiali, sia che si tratti di lavoratori che di clienti. Nell’ultimo incontro settimanale del 30 aprile abbiamo formulato richieste di chiarimento su vari temi: la distribuzione della guardiania sul territorio, quali uffici saranno interessati la turnazione e quali continueranno con lo smart working, come viene effettuata la sanificazione prevista quando si alternano i team, quali indicazioni vengono date ai gestori che incontrano i clienti in attesa dell’installazione dei plexiglass nelle varie postazioni. Tutte domande delle quali ci facciamo portatori al fine di informare i colleghi perché sia consentito a tutti lavorare nella massima tranquillità possibile. Come accade da tempo, ci è stato detto “prendiamo nota e poi vi rispondiamo”. Peccato che nel frattempo le filiali siano già state riaperte e da giovedì, data in cui si è svolto l’incontro, di risposte nemmeno l’ombra.
Tale situazione, che si protrae da troppo tempo, ci ha spinti anche a ricercare soluzioni diverse allo scopo di tutelare con ogni mezzo ed in ogni sede i Lavoratori e le Lavoratrici che rappresentiamo, arrivando a coinvolgere la Prefettura e le ASL del nostro territorio.
A qualcuno che in recenti call conference continua a domandare ai colleghi come mai la nostra area sia indietro rispetto ai risultati commerciali di altre aree, rivolgiamo un invito: le risposte non le troverete continuando a scaricare le responsabilità sempre e solo su chi sta in prima linea, ma iniziando a misurare il peso del vostro contributo al raggiungimento dei risultati. In troppi e troppe si riempiono la bocca parlando di produttività, ma qualcuno ha mai riflettuto se lo stile manageriale che chiede numeri e basta, controlla e basta, scarica responsabilità e basta, confronta classifiche e basta, pressa e basta, senza mai prevedere un supporto diverso, una vicinanza diversa, una qualità del proprio intervento diversa anche nell‘emergenza, sia efficace? Noi pensiamo, per quello che abbiamo descritto, che ad avere problemi di produttività… siano effettivamente in troppi. Ma nei piani alti e medio-alti.
Roma, 05 Maggio 2020
Le Segreterie