Milano, 26 aprile 2020
Egr. Dott Salvatore Poloni
p.c. Banco BPM – Direzione Risorse Umane Relazioni Industriali
Egr. Dott. Poloni, ci rivolgiamo direttamente a Lei poiché la situazione sta diventando sempre più preoccupante a causa dell’emergenza COVID-19 che sta mettendo a nudo i limiti organizzativi di quest’azienda.
Il governo ha emanato decreti che apparentemente dovrebbero portare liquidità “immediata” nelle tasche delle diverse categorie di imprese e lavoratori duramente colpiti dalla pandemia “coronavirus” ma nella realtà tutto questo è lungi dall’essere realizzato, poiché le semplificazioni procedurali che avrebbero dovuto supportare questa fase di emergenza sono quasi inesistenti.
Gli organici ridotti, per garantire il distanziamento sociale previsto dai vari DPCM, rendono già complesso rispondere al telefono e assistere i clienti e le pressioni per istruire rapidamente i nuovi finanziamenti si aggiungono a quelle esercitate dai clienti che, in virtù di quanto sopra, si aspettano di avere liquidità dal giorno dopo.
La richiesta di prestito fino a 25.000 euro garantito dal Fondo di garanzia per le PMI non ha un iter semplificato, anzi si tratta di istruire una pratica ordinaria in PEF soggetta alla valutazione del merito creditizio, deve scontrarsi con il modulo di richiesta, due circolari con allegati, un iter operativo di 17 pagine, varie check list, scheda prodotto, Pgar, Pef, Elise ed un modulo generico che il gestore deve sottoscrivere, che non riporta nemmeno i dati dell’azienda interessata: questi dati sono nell’oggetto della mail che deve essere inoltrata ai Finanziamenti Agevolati. E’ una dichiarazione che presuppone un’analisi abbastanza complessa che dovrebbe fare il cliente o il suo commercialista, non è banale e non riteniamo sia compito del collega assumersi responsabilità su certificazioni di dati aziendali spesso difficilmente esaminabili (pensiamo in particolare a SNC o ditte individuali), a anche per società di capitali richiede comunque calcoli e controlli attinenti il bilancio aziendale che esulano, a nostro avviso, dai compiti di chi deve istruire una pratica creditizia. Ci preme inoltre sottolineare che la formazione dei colleghi non è coerente con il compito a loro affidato visto che il tutto si deve basare su “Disposizioni operative fondo di garanzia”, regolamento complesso che richiama norme UE e 231/2001, pertanto normative complesse di natura nazionale e non , certamente omogenea e che troviamo ingiusto scaricare a loro questa responsabilità, che si estende anche al corretto perfezionamento della garanzia, normalmente seguito dall’ufficio competente. Impensabile peraltro scaricare sui titolari, già in difficoltà a gestire le loro realtà. Il risultato è un percorso a ostacoli con tempi di lavorazione incerti, mentre la cosiddetta “Dem” inviata al richiedente evidenzia che si può accedere al finanziamento già accordato, come da dichiarazioni mediatiche fatte dal governo, con una pratica creditizia semplificata, in modo Facile, Protetto e Vantaggioso !
Le OO.SS. hanno più volte denunciato, anche a livello governativo, la pericolosità di certe dichiarazioni che infondono aspettative ai clienti, esponendo i colleghi a rischi inutili!
E purtroppo questo riguarda anche il processo di gestione delle moratorie, che si è trasformato in un lunghissimo iter di adempimenti manuali che sono ricaduti immancabilmente sulla struttura di rete a causa della poco comprensibile decisione di farle arrivare ad un’unica PEC di Area, a causa dell’invio di moduli errati alla clientela che i gestori hanno dovuto richiamare, ed in ultimo anche a causa del cambiamento dell’iter procedurale che ha assegnato autonomia alle Filiali Le ricordiamo che fino ad ora i processi di analisi e di erogazione dei crediti garantiti erano gestiti da colleghi della finanza agevolata con competenze elevate per cautelare se stessi e la banca, competenze non certo declinabili in un intervento di due ore, ove è stato fatto poiché arrivavano troppe richieste alle strutture di B.O.
Senza parlare dei colleghi impegnati sul fronte della finanza, incatenati da un complesso sistema di registrazione telefonica, delle difficoltà dei lavoratori in prima linea allo sportello e nel back office, dei gestori privati alle prese con le anticipazioni della Cig e la sospensione dei mutui, dei titolari e delle figure di coordinamento schiacciati tra le problematiche del personale e le ire dei clienti, dei lavoratori degli uffici centrali oberati da mille difficoltà operative, e di molti altri. Anche per motivo di spazio, preferiamo fermarci a denunciare le inefficienze di quelli che sono i processi strategici in questo momento, per il posizionamento di mercato di Banco BPM e per il futuro dell’Italia.
Però alcune domande dobbiamo fargliele Dott. Poloni:
- E’ al corrente di quello che sta avvenendo?
- I suoi riporti diretti la informano sulle carenze e gli errori aziendali che stanno mettendo in difficoltà chi è in prima linea?
- Questi manager ed altri consulenti hanno veramente le professionalità per gestire situazioni così complesse?
- Qual è il loro percorso di carriera?
- Hanno idea del lavoro che si svolge in filiale?
In attesa di Sue gradite risposte e pronti ad un confronto costruttivo, Le anticipiamo che le scriventi Organizzazioni Sindacali non lasceranno soli i colleghi della rete e saranno pronti a difenderli contro tentativi di addebitare loro colpe, ritardi e responsabilità. Nessun lavoratore potrà ricevere contestazioni disciplinari a fronte di criticità che dovessero emergere a seguito dello svolgimento delle proprie mansioni in questo contesto caratterizzato da carichi operativi non supportati dall’azienda con modalità organizzative e soluzioni informatiche adeguate alla situazione di assoluta emergenza.
Un cordiale saluto.
COORDINAMENTI GRUPPO BANCO BPM FABI – FIRST CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISlN