La riunione del 4 e 5 Marzo ad Algeri (da cui nasce la Dichiarazione) è stata una tappa significativa di un percorso di solidarietà e di cooperazione che abbiamo intrapreso da molti anni, per contribuire autonomamente a quello che fu definito nel lontano Novembre 1995 il pilastro sociale del Partenariato EuroMediterraneo, un Partenariato politico-economico il cui pilastro fondamentale (al di là delle forme) sostanzialmente era ed è rimasto quello del libero scambio commerciale fra i Paesi delle due rive del Mediterraneo.
L’Italia aveva sviluppato dagli Anni Sessanta in poi un’attiva politica verso la Regione della Riva Sud, politica che si è andata via via affievolendo proprio a partire dagli anni Novanta, con l’eccezione importante del progetto di Banca del Mediterraneo di Prodi che nel 2007 dichiarava tra l’altro : “Nel Mediterraneo non ci sarà alcuno sviluppo senza la pace, senza un dialogo religioso e politico che dovrà diventare il vero sistema per operare” . Un progetto con notevoli potenzialità, ma sfortunatamente legato alle sorti di quel Governo di cui è noto l’epilogo nel 2008.
Come sindacato di categoria ci siamo in questi anni mossi sull’asse di un dialogo con i sindacati di categoria delle Due Rive centrato fondamentalmente su due temi :
- I gruppi multinazionali europei del settore (in Italia abbiamo l’esempio dii Intesa SanPaolo con la sua presenza importante in Egitto) come luoghi dove costruire una presenza sindacale diffusa e tesa a raggiungere un livello minimo omogeneo di diritti dei lavoratori/trici e delle loro rappresentanze all’interno del medesimo gruppo
- La crescita generale della sindacalizzazione e del dialogo anche con i partners sociali (oltre che tra noi sindacati).
Dopo la cosiddetta Primavera Araba, ci siamo trovati dentro scenari radicalmente nuovi e per di più in incessante trasformazione, con prospettive allo stato molto incerte sul futuro anche immediato dell’evoluzione politica, sociale e sindacale in tutti questi Paesi a partire da quelli strategici, quali Tunisia ed Egitto, per citarne giusto un paio.
Con Uni Finanza e con il patrocinio di Uni Finanza e di Uni Global stiamo quindi realizzando e programmando iniziative che su quei due temi sappiano conseguire risultati concreti ed in questo senso già la recente affiliazione ad Uni del sindacato di categoria in Algeria che organizza 60.000 lavoratrici e lavoratori va annoverata tra questi risultati.
Naturalmente per quanto ci riguarda come Fisac-Cgil, abbiamo stabilito momenti di coordinamento confederale che mettano a fattor comune il nostro lavoro ed il nostro autonomo e specifico contributo ad una politica il cui respiro non può che andare oltre la categoria.
Mario Ongaro
Coordinatore Dip. Internazionale Fisac-Cgil
Gruppo di Pilotaggio MENA UNI GLOBAL