Riscossione: Emergenza Coronavirus, giunto il momento di fatti concreti

A seguito del DPCM emanato l’8 marzo 2020 e facendo seguito alla lettera inviata dai Segretari Generali al Presidente Ruffini, le Scriventi Segreterie Nazionali di Settore hanno fermamente chiesto all’Ente interventi operativi concreti per la tutela della salute e sicurezza degli operatori del settore con particolare attenzione per le zone più colpite dal contagio.

In particolare si è ribadita con forza la necessità di:

  • aprire e rendere operative solo ed esclusivamente le postazioni dotate di paratia, provvedendo con urgenza alla dotazione di vetro negli sportelli che ne fossero sprovvisti;
  • prevedere meccanismi di contingentamento dell’afflusso dell’utenza che non richiedano la presenza all’entrata di un dipendente ed implementare la guardiania sugli sportelli con maggiori criticità;
  • prevedere la possibilità di accesso agli sportelli solo per appuntamento;
  • prevedere per gli sportelli ad alta affluenza l’orario standard con il solo allungamento di un’ora di apertura al pubblico;
  • limitare l’invio degli avvisi a quelli relativi alle procedure in scadenza;
  • limitare le uscite dei messi notificatori e degli ufficiali della riscossione alle effettive situazioni urgenti ed indifferibili;
  • facilitare e velocizzare le operazioni di sportello disponendo la lavorazione delle pratiche in back office (come già fatto in occasione di emergenza per scadenze);
  • incrementare il numero di postazioni di lavoro in Smart working, valutando anche di accordarlo in deroga alle previsioni dell’accordo del 15 maggio 2019 anche con una revisione dei destinatari dello smart working ottenuta riconsiderando gli uffici che ne erano stati esclusi;
  • attivare la modalità “coworking” al fine di consentire al lavoratore di operare fisicamente presso un ufficio dell’Ente diverso da quello di appartenenza ma più vicino alla propria abitazione continuando a svolgere la propria attività lavorativa per l’ufficio di appartenenza, in particolare nelle zone interessate dal maggior numero di contagi;
  • ampliare le fasce temporali di flessibilità in entrata ed in uscita prevedendo, ove necessario, lo slittamento del nastro orario del lavoratore/lavoratrice;
  • prevedere il recupero di eventuali ritardi maturati nel periodo di emergenza oltre i limiti temporali previsti dalla normativa aziendale.

Queste le proposte che il Sindacato ha posto sul tavolo per ridurre il rischio di contagio nella consapevolezza della necessaria attività che l’Ente deve continuare a svolgere nell’interesse dell’intero Paese. Provvedimenti che, anche alla luce degli ultimi interventi governativi che mirano a mettere in sicurezza l’intero territorio nazionale, riteniamo giusti, indispensabili ed urgenti per preservare la salute delle lavoratrici e dei lavoratori che, anche in questa difficile situazione, stanno dimostrando il massimo della propria responsabilità ed abnegazione.

Ora sta all’Ente passare dalle parole alle azioni concrete, che sappiamo essere all’attenzione dei massimi vertici ma che dovranno essere portate al più presto a definizione proprio nell’interesse di tutti gli addetti e dell’Ente stesso.

Vi terremo prontamente aggiornati.

Roma, 9 marzo 2020

Le Segreterie Nazionali del Settore Riscossione Tributi

FABI   FIRST-CISL   FISAC-CGIL   UILCA

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