Si sta discutendo, a livello comunitario, il rinforzo della lotta al riciclaggio di denaro sporco, fenomeno transfrontaliero che in un mercato unico richiede una collaborazione intergovernativa se non una vigilanza unica come auspicato da sei Paesi.
Infatti, in una relazione pubblica di pochi giorni fa, Italia, Germania, Francia, Spagna, Olanda e Lettonia sostengono la necessità di dotare l’Unione europea di una vigilanza più comunitaria nella lotta al riciclaggio che, attualmente, avviene principalmente a livello nazionale.
Nel documento i sei Paesi focalizzano l’attenzione sul rischio di conflitti d’interesse nel campo prudenziale e sul pericolo di segmentare il mercato unico, nel momento in cui la vigilanza è principalmente nazionale, cosi come minima è l’armonizzazione legislativa a livello comunitario.
I Paesi proponenti suggeriscono un meccanismo comunitario che affidi la sorveglianza ad una collaborazione tra Autorità nazionali ed Autorità europee, di fatto un Supervisore europeo “primus inter pares” con strumenti propri e con finanziamenti dal Bilancio comunitario. In più, le Direttive dovrebbero essere commutate in Regolamenti al fine di garantire la massima armonizzazione.
Il Supervisore europeo dovrebbe, quindi, poter intervenire per dare specifiche istruzioni alle Autorità nazionali in relazione a particolari entità, fino a vigilare direttamente sulle stesse. La Vigilanza europea dovrebbe essere trasparente , indipendente, ed autonoma dal punto di vista finanziario.
Il Documento è finalizzato ad incrementare il lavoro di riflessione della Commissione europea, la quale sarà chiamata a nuove proposte.