Banco BPM: comunicato unitario su VAP

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RICONOSCENZA: NON SOLO PAROLE !!!!!

Nelle giornate di mercoledì 16, giovedì 17 e venerdì 18 abbiamo avuto l’ennesima conferma della poca considerazione che questo gruppo nutre per il proprio personale.

Gli incontri programmati in queste date, infatti, erano stati sollecitati proprio dalla stessa Azienda, che per bocca del Dr.Poloni, si era impegnata solo due giorni prima, a fornire risposte esaustive alle problematiche ancora aperte.

Tra queste, vogliamo soffermarci in particolare su quella, che più di tutte, misura e poi traduce gli sforzi ed i sacrifici che tutto il personale ha profuso per il raggiungimento di quei risultati tanto sbandierati ai quatto venti dalla propaganda aziendale: il VAP (premio aziendale) da erogare nel prossimo mese di giugno 2020.

Non possiamo e non vogliamo entrare nei sofisticati tecnicismi, né tantomeno in valutazioni di carattere filosofico o politico rispetto a questi risultati, registriamo solo la situazione, che ben conosciamo, nella quale questi sono stati realizzati.

Noi ci complimentiamo veramente con tutti i nostri colleghi per il miracolo che sono riusciti a fare, considerato il caos organizzativo, gestionale ed amministrativo di questo gruppo.

Nel corso del 2018 è stato introdotto un nuovo modello di rete e sono stati chiusi oltre 600 sportelli, sono stati ristrutturati gli uffici delle sedi centrali e sono stati ceduti asset strategici. A tutt’oggi stiamo ancora risentendo di disorganizzazioni operative e  processi attuati in modo del tutto improvvisato che trasmettono solo mancanza di fiducia e di prospettive future.

Carichi di lavoro pesanti per organici sottodimensionati: che dire a questo proposito di quella parte delle 400 assunzioni (relative alle uscite dei fondi di solidarietà non ancora effettuate nonostante gli accordi siglati nel 2017 ?) e che dire di tutte quelle spoke (358) dove si era concordato di portare gli addetti da 2 a 3 ?

Continue pressioni commerciali esercitate nonostante l’accordo nazionale ed aziendale, provvedimenti disciplinari comminati alla minima infrazione e molte volte a “capocchia” ed infine la gestione confusa e poco trasparente della fase di rimborso “diamanti”, fatta ricadere completamente sulle spalle dei colleghi.

Queste problematiche sono state ripetutamente e costantemente rappresentate dalle Organizzazioni Sindacali, senza quasi mai trovare risposte adeguate. Noi abbiamo un altro concetto di Relazioni Sindacali, molto più alto, e ci meraviglia che il presidente del Casl non ne tenga conto se non a parole. A noi ed ai lavoratori che rappresentiamo interessano però soprattutto i fatti.

La prossima settimana, proprio per senso di responsabilità, abbiamo accettato di continuare un confronto mai realmente iniziato, per cercare di dare risposte convincenti a chi rappresentiamo. Se non verificheremo un cambiamento totale di rotta, valuteremo le iniziative più opportune.

 

Milano, 18 ottobre 2019

 

COORDINAMENTI GRUPPO BANCO BPM
FABI-FIRST/CISL-FISAC/CGIL-UILCA-UNISIN

 

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