Morti sul lavoro Maurizio Landini una strage, è ora di agire

Anche la FISAC CGIL Nazionale parteciperà all’iniziativa “Cambiamento è…Lavoro, sicurezza, prevenzione: le proposte della Cgil” che si terrà domani, 15 ottobre, alle ore 9, presso la sede della Cgil nazionale (corso d’Italia 25, Roma), con la quale si conclude la VI edizione delle Giornate del Lavoro promosse dalla Confederazione.

Una iniziativa estremamente importante anche in considerazione delle parole pronunciate dal Segretario Generale della Cgil, Maurizio Landini in occasione della 69esima Giornata delle vittime di infortuni sul lavoro organizzata dall’associazione tra mutilati e invalidi del lavoro (Anmil) con il patrocinio del presidente della repubblica Sergio Mattarella.

L’ultimo rapporto dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha dimostrato che le ispezioni sono diminuite del 9% quest’anno, anche se l’accertamento delle irregolarità è cresciuto (3%) come le denunce per caporalato: 263, più del triplo rispetto al 2018. Il numero di chi lavora in nero è aumentato da 20.398 a 23.300. Crescono le denunce delle «malattie professionali», a ritmi più contenuti per l’ampliamento delle malattie «tabellate» che esonerano i lavoratori dall’onere della prova.

“Non bisogna aver paura di usare parole forti perché questa è la realtà. I morti, gli infortuni sul lavoro, le malattie professionali sono in drammatico aumento, parliamo ormai di una vera e propria strage”. Così il segretario generale

Per il leader del sindacato di Corso d’Italia, “sono i numeri purtroppo a dirlo. Se guardiamo i dati ci accorgiamo che dal 2009 ci sono stati 17 mila morti sul lavoro o mentre si recavano o tornavano dal posto di lavoro; 1.133 solo nel 2018 e 600 mila infortuni. Secondo l’Inail nei primi sette mesi del 2019, sono state 599 le vittime, in lieve aumento (2%) rispetto allo stesso periodo del 2018.

Dal 10 settembre giorno d’insediamento del nuovo governo sono stati 57 i morti sui posti di lavoro, 123 considerando i decessi avvenuti sulle strade per raggiungere il lavoro. E 18 sono stati i lavoratori schiacciati da un trattore da quando Teresa Bellanova è alla guida del ministero delle politiche agricole. Nel 2019 sono stati schiacciate 122 persone da questa macchina simbolo del lavoro agricolo, oggi anche macchina di morte. Gli incidenti mortali sono aumentati del 6% rispetto all’anno scorso, con una media di oltre 3 morti ogni giorno.

“Numeri che fanno indignare, si continua a morire come si moriva quaranta-cinquanta anni fa. Ha ragione il Presidente Mattarella – aggiunge Landini – quando afferma che la sicurezza sul lavoro è una priorità sociale e non si possono accettare passivamente le tragedie che si ripetono. È ora di agire. Prevenzione è la parola d’ordine. C’è sicuramente un problema di formazione che va fatta a chi comincia a lavorare, periodicamente a chi già lavora, a chi opera in appalto. Ma va svolta anche agli imprenditori, visto che il tessuto produttivo italiano è fatto di tante piccole e medie imprese.

“Ci vuole poi – ha detto il segretario generale della Cgil – una specie di patente a punti per le imprese. Un documento che indichi quanti infortuni hanno avuto, cos’è successo, quale affidabilità hanno sulla sicurezza, che diventi elemento di valutazione nell’attribuzione di appalti. Serve, infine, rafforzare le funzioni ispettive e di prevenzione negli ispettorati e nelle ASL, il che significa assunzioni e risorse”.

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