Unicredit: il dialogo sociale non sia un’espressione vuota

Un’importante agenzia di stampa che consideriamo, di norma, attendibile, lunedì 22 luglio ha diffuso anticipazioni sul prossimo piano industriale: si tratta di un evento, l’uscita di indiscrezioni, in controtendenza rispetto alla gestione delle informazioni che da alcuni anni, nel Gruppo, è molto accurata.

La notizia che il prossimo Piano Strategico prevedrebbe un taglio di posti di lavoro pari ad alcune migliaia in tutto il Gruppo e, in particolare, 10.000 solo in Italia per ridurre i costi e recuperare efficienza, sta preoccupando tutte le Lavoratrici e Lavoratori del Gruppo.

Come Trade Union Alliance siamo molto perplessi per la fuga di notizie, vere o meno che siano, che a causa dell’impatto sulle persone prima che sui mercati, dovrebbe essere innanzitutto evitata e poi gestita.

Il piano Transform 2019 si sta concludendo, per ammissione della stessa Azienda, con il raggiungimento di tutti gli obiettivi previsti e con largo anticipo: questo risultato è stato ottenuto, lo diciamo con forza, con l’apporto fondamentale e indispensabile, di tutti le/i Dipendenti in ogni paese in cui UniCredit è presente.

Il messaggio via mail che l’AD ha voluto inviare a tutti e tutte le/ i Dipendenti, non smentendo, ha confermato che gli esuberi verranno dichiarati e questo non è un augurio di buone vacanze.

Se la parola d’ordine del Gruppo è diventata negli ultimi mesi “Etica e Rispetto”, a questi concetti, sempre che non siano vuote parole, ci rifacciamo e facciamo appello: il rispetto dei Lavoratori e delle Lavoratrici e del “Lavoro” come fonte massima di dignità delle persone, impongono che non solo si abbia cura di discutere delle ristrutturazioni nei luoghi deputati e con le controparti di legge, ma che si confermi nella pratica che i Dipendenti sono la vera e unica forza propulsiva di un’azienda.

Unicredit ha gradualmente tagliato più di 100.000 posti di lavoro dal 2008; oltre un terzo di questi in Italia, a seguito della vendita e dell’esternalizzazione di attività e dell’attuazione di vari piani industriali.

In questi giorni Unicredit ha presentato i risultati di bilancio del primo semestre 2019: l’unico obiettivo completamente raggiunto è stato il taglio dei posti di lavoro. Ci dichiariamo fortemente contrari a misure che prevedano unicamente tagli del personale senza che, per incapacità manageriale, siano introdotti cambiamenti strutturali nelle politiche aziendali che puntino all’incremento della redditività: ci opporremo con forza a un Piano Industriale che punti principalmente a bruciare posti di lavoro.

Ci aspettiamo modifiche strutturali e investimenti in efficienza per migliorare l’ambiente di lavoro dei dipendenti e il servizio ai clienti. Supportiamo pienamente la posizione dal Comitato Ristretto del Comitato Aziendale Europeo di UniCredit, contenuta nella Dichiarazione pubblicata il 25 luglio scorso.

Agosto 2019

Trade Union Alliance in UniCredit

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