L’Unità della Banca d’Italia ha emesso nuovi schemi di comportamento ad uso del sistema bancario e finanziario, aggiornando la precedente comunicazione del 24 settembre 2009. In particolare vengono richiamati all’operatività i collaboratori esterni delle banche e degli intermediari finanziari (promotori, mediatori creditizi, agenti in attività finanziaria), riprendendo le vicende degli ultimi mesi con il coinvolgimento di molti di essi in truffe e riciclaggio di denaro.
Uno degli strumenti più diffuso tra gli usurai è l’assegno, utilizzato in varie modalità elusive della “ non trasferibilità” e della soglia di legge. Risultano, infatti, ancora troppo utilizzati gli assegni intestati a “me medesimo”, che non possono essere negoziati da soggetti diversi dal traente indipendentemente dall’importo (art. 49 Legge 231/2007). Accade anche che assegni con più girate, qualche volte anche illeggibili, vengano negoziati allo sportello, contravvenendo alla normativa antiriciclaggio ed alle tradizionali norme bancarie. Anche il versamento di assegni bancari contro emissione di assegni circolari di pari importo, intestati a soggetti diversi dal titolare del conto (che potrebbero essere usurai), risulta essere un fenomeno in essere. Esistono, in più, i casi delle operazioni “fuori conto”, cioè il cambio di assegni contro pagamento alla cassa delle somme relative.
L’Uif segue anche l’evolversi dei mezzi di pagamento (che affina le tecniche degli usurai, ) ed ha enumerato un indice di anomalia riguardante l’utilizzo ripetuto ed incongruo di carte prepagate. Queste, essendo strumenti al portatore, hanno la possibilità di essere ricaricate ed utilizzate da chiunque. Il fenomeno riguarda soggetti che acquistano (o ricaricano) carte prepagate che poi vengono cedute all’usuraio per consentirgli l’acquisizione delle relative somme.
Come specificato dallo stesso Uif le esemplificazioni qui riportate non sono esaustive del fenomeno, e le raccomandazioni sono immediatamente vigenti per le banche e per gli altri intermediari.