La costituzione delle task force per l’elaborazione dei questionari Kyc, decisa dall’Azienda con notevole ritardo rispetto alla scadenza del 30 giugno 2019, non può essere la reale risoluzione al problema. Tale servizio richiede una professionalità specifica e ben altre implementazioni organizzative.
Lo smaltimento del lavoro entro i termini indicati è stato reso impossibile da una situazione di carenza strutturale di organici, aggravata ulteriormente dagli esodi non rimpiazzati e dall’implementazione di progetti che ne hanno – nel tempo – depauperato le risorse (Riorganizzazione Aree del 2018, Accentramento Polo Operativo, distacchi in Widiba Milano, Riorganizzazione “Pegaso”).
Le sollecitazioni nei confronti degli operatori continuano per la sistemazione del pregresso, aumentando in modo rilevante l’attribuzione impropria di rischi operativi individuali.
Gli operatori di questa task force, peraltro, sono stati individuati esclusivamente all’interno di ciascuna filiale, senza alcun tipo di supporto esterno, e quindi devono portare avanti anche l’operatività ordinaria caratteristica della propria mansione.
Inoltre, parte dei componenti delle task force sono stati individuati tra gli addetti della linea supporto operativo nelle filiali Top e PV, e tra gli addetti modulo commerciale nelle filiali MC, nella maggior parte dei casi senza aver avuto un’adeguata formazione sulle procedure relative all’operatività Kyc, di estrema delicatezza e che presuppongono anche una conoscenza diretta della clientela da regolarizzare.
Perdurando perciò le gravi carenze organizzative sopra evidenziate, si richiama la Banca ad una corretta applicazione dell’art. 43 CCNL “RESPONSABILITA’ CIVILE VS. TERZI” concernente il rischio d’impresa, che deve quindi essere posto a carico dell’Azienda.
Milano, 5/7/19
LE SEGRETERIE