dal sito Fisac Intesa Sanpaolo
17 maggio 2019
Da qualche giorno dormiamo tutti meglio.
È davvero un grande sollievo sapere che il dott. Barrese non è arrabbiato con noi. Anche se ci ha un po’ sorpreso che durante il suo ultimo Livecast ci abbia comunque tenuto a farci sapere che è deluso.
“Ma come?”, ci siamo chiesti. Appena qualche giorno prima erano usciti i dati del bilancio trimestrale e avevamo visto che la nostra Divisione aveva prodotto risultati che ci sembravano molto positivi. Nel dubbio di esserci sbagliati siamo andati a riguardarli. Anzi li riportiamo qui di seguito (i corsivi sono il copia e incolla della nota ufficiale aziendale).
La Divisione Banca dei Territori nel primo trimestre 2019 registra:
– proventi operativi netti per 2.202 milioni, pari a circa il 50% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (50% anche nel primo trimestre 2018), -2,8% rispetto a 2.264 milioni del quarto trimestre 2018 e -7,9% rispetto a 2.391 milioni del primo trimestre 2018.
QUINDI IL DATO È IN LINEA CON IL GRUPPO (LA DIVISIONE FA IL 50% DEI PROVENTI OPERATIVI DEL GRUPPO, COME L’ANNO SCORSO)
– costi operativi per 1.233 milioni, -9,4% rispetto a 1.361 milioni del quarto trimestre 2018 e -8,2% rispetto a 1.343 milioni del primo trimestre 2018.
QUINDI IL CONTENIMENTO COSTI È FORTEMENTE EFFICACE
– un cost/income ratio al 56% rispetto al 60,1% del quarto trimestre 2018 e 56,2% del primo trimestre 2018.
INFATTIL IL COST / INCOME SCENDE ADDIRITTURA SOTTO IL PRIMO TRIMESTRE 2018
– un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 240 milioni, rispetto a 312 milioni del quarto trimestre 2018 e 385 milioni del primo trimestre 2018.
IL CONTROLLO DEL CREDITO È DECISAMENTE MIGLIORATO
– un risultato della gestione operativa di 969 milioni, +7,3% rispetto a 903 milioni del quarto trimestre 2018 e -7,5% rispetto a 1.048 milioni del primo trimestre 2018.
SULLA GESTIONE OPERATIVA SI REGISTRA UN GRANDISSIMO RECUPERO RISPETTO AL TRIMESTRE PRECEDENTE
– un risultato lordo pari a 729 milioni, +23,4% rispetto a 591 milioni del quarto trimestre 2018 e +10% rispetto a 663 milioni del primo trimestre 2018;
– un risultato netto pari a 459 milioni, +23,1% rispetto a 373 milioni del quarto trimestre 2018 e +9,5% rispetto a 419 milioni del primo trimestre 2018.
TUTTO QUESTO PRODUCE UN INCREMENTO DELL’UTILE OPERATIVO NETTO DELLA DIVISIONE PARI A QUASI IL +10% RISPETTO AL MEDESIMO TRIMESTRE 2018 E ADDIRITTURA AL + 23% RISPETTO AL TRIMESTRE PRECEDENTE. TRA L’ALTRO LA NOSTRA È L’UNICA DIVISIONE IN CRESCITA
Allora, forse, quello che ha deluso il dott. Barrese è il decremento delle Commissioni nette. Tuttavia aspettarsi un incremento delle commissioni in quella che è stata la fase più acuta e conclamata del ciclo recessivo certificato da tutti gli organismi competenti sarebbe stato non solo “ambizioso”, ma probabilmente “pericoloso” rispetto alla gestione prudenziale e conservativa del proprio patrimonio cercata e richiesta dalla fascia più ampia della nostra clientela. Non dovrebbe essere una grande sorpresa che le commissioni di gestione sono penalizzate dalla perdita di valore dei titoli in un mercato in forte rallentamento.
Insomma alla fin fine abbiamo smesso di interrogarci sui motivi della delusione del dott. Barrese e abbiamo iniziato a farci qualche altra domanda. Tipo:
Possibile che solo noi ci rendiamo conto che la tendenza dell’investitore medio non è certo l’azzardo speculativo?
Possiamo tentare di ragionare sulla grande professionalità e capacità che mettiamo ogni giorno nel gestire profittevolmente l’ostilità della clientela alla quale non riusciamo a garantire un servizio adeguato?
Davvero non c’è un modo diverso di organizzare tutte quelle attività che si riversano in filiale per il “provvidenziale” taglio dei costi e che ci dividiamo tra superstiti?
La delusione la lasciamo ad altri. Noi non abbiamo il tempo per questo sentimento mentre facciamo le telefonate, rassicuriamo i clienti, forniamo consulenze adeguate, smaltiamo le code, gestiamo la chiusura delle casse, i flussi spontanei, le proteste per i malfunzionamenti tecnologici che ci affliggono da più di un mese e così via.
Alla fine della giornata siamo molto stanchi, ma non sarà la “delusione” del nostro capo a toglierci la consapevolezza e l’orgoglio dell’enorme qualità e quantità del nostro lavoro.
In ogni caso è però impensabile che l’azienda continui a pretendere risultati stratosferici (svincolati da qualsiasi riferimento al contesto economico generale) e nel contempo a demotivare le proprie persone con dichiarazioni così improvvide: chiediamo un profondo ripensamento complessivo delle strategie al managemet aziendale.