Nelle ultime settimane le opportunità di incontro e confronto non sono mancate. Alle quattro giornate di assemblee tenutesi nelle sedi di Amalfi, Scafati, Salerno e Battipaglia sono seguiti un incontro richiesto dalle OOSS con l’Azienda e la presentazione del Nuovo Modello Organizzativo e Distributivo della rete rispettivamente il 22 Marzo e il 5 Aprile. Sono stati momenti pregni di stimoli e di spunti di riflessioni che una volta decantati ci inducono a trarre delle giuste conclusioni.
Le OOSS hanno deciso unitariamente di tenere le assemblee in maniera più capillare possibile, oltre che per confrontarsi con i lavoratori sugli accordi sottoscritti dai Coordinamenti Nazionali Aziendali il 31/12 e il 15/01, anche e soprattutto per fare sentire la propria forte vicinanza ai colleghi, cogliendo con la maggiore attenzione possibile le preoccupazioni e le istanze che la rete sempre più spesso ci sottopone nei frequenti dialoghi individuali con iscritte ed iscritti. Abbiamo potuto cogliere con certa preoccupazione che la soddisfazione per i buoni accordi recentemente sottoscritti lascia presto il campo a manifestazioni di frustrazione ed inquietudine.
Il carico di lavoro appare ovunque aumentato. Il decoro e lo stato della pulizia generale delle filiali e dei centri specialistici denotano un evidente stato di abbandono e trascuratezza. I processi paiono sempre più complessi e laboriosi. I riferimenti normativi più fumosi ed imperscrutabili. Le richieste dell’azienda sono calate sui lavoratori in costante urgenza, indipendentemente dalla loro natura: siano esse le fruizioni dei corsi di formazione, le pianificazioni delle ferie, le revisioni delle pratiche di credito o la somministrazione dei prodotti “a target”. Incuranti delle particolarità sociali delle piazze di lavoro, delle congiunture economiche avverse o delle difficoltà gestionali delle filiali, le pretese del raggiungimento del budget non risentono di crisi. Poco o nulla si è imparato dagli strascichi del recente affaire dei Diamanti; sul quale l’Azienda, pur garantendo che nessuna indagine interna o provvedimento disciplinare coinvolgerà i lavoratori, vedrà probabilmente i danni economici e di immagine superare grandemente le provvigioni incassate.
Non si riduca la nostra dignità di lavoratrici e lavoratori a quella di meri esecutori di improbabili e pesantissime performance in termini di budget. I numeri asettici, prodotti della demoltiplica, continuano a richiedere, a dispetto dei pubblici proclami, risultati di breve, brevissimo orizzonte alla spasmodica persecuzione di un cadenzato passo commerciale.
In questo caotico scenario la nostra DTR vede aggravarsi, considerati i recenti esodi, l’atavica carenza di risorse umane, fortemente depauperata nelle professionalità prima che nei numeri. La poca lungimiranza della nostra Azienda non ha potuto evitare che nei presidi locali del Settore Legale, dei Pignoramenti, degli Enti, del Physical Cash ATM e dell’High Risk venissero a mancare ruoli chiave e il doveroso trasferimento delle competenze. Centri specialistici, sia chiaro, la cui presenza sul nostro territorio continuiamo a rivendicare con forza come espressamente necessari al corretto funzionamento di una valida organizzazione del lavoro.
Non sono certo mai mancate le nostre giuste rimostranze, richieste a gran voce dalla platea delle lavoratrici e dei lavoratori. Le risposte però, sia per artigianalità sia per scarso tempismo, denotano la poca incisività dei nostri interlocutori aziendali.
Il progetto Pegaso è solo il più recente delle “mitologiche” trovate della nostra Banca che vede la panacea ad ogni problema nella riorganizzazione del coordinamento commerciale e nella diffusione geografica dei propri satrapi. Un suggerimento per la denominazione della prossima organizzazione? Ulisse. Perché qui si continua a navigare a vista e la meta sembra ancora molto lontana.
Salerno, 9 maggio 2019
LE SEGRETERIE