Non è ancora finita.Purtroppo lunedì 6 maggio si consumerà l’ennesima puntata, questa volta quasi tragicomica, per i colleghi di immobiliare Stampa ex Gruppo Banca Popolare di Vicenza.
A Prato sono rimasti in due che da lunedì 6 maggio, o comunque nei giorni successivi, verranno trasferiti probabilmente in altra sede lavorativa, e sapete perché?
Perché il palazzo di via Roma nel quale hanno lavorato per tanti anni è di proprietà di Immobiliare Stampa e al piano terra si trova – fino ad oggi – la filiale di Intesa Sanpaolo: questa chiuderà i battenti e da lunedì la filiale della banca si trasferirà in un altro stabile, quindi i colleghi di Immobiliare Stampa si troveranno isolati in uno stabile di 5 piani e svariate migliaia di metri quadri di superficie.
Questi colleghi, più altri 15 circa di Vicenza, sono tra gli ultimi colleghi – i reduci – che non sono ancora stati salvati (come invece è accaduto a diverse decine di migliaia di loro colleghi) nell’operazione dell’acquisto delle banche Venete da parte di Intesa San Paolo.
Quando nel giugno del 2017 Intesa Sanpaolo acquistò grazie all’intervento del governo e della fiscalità generale le due banche Venete evitando loro il fallimento, una cosa era scritta ben chiara nel decreto: nessuno avrebbe perso il suo posto di lavoro!
Oggi però a quasi due anni dal salvataggio ci sono centinaia di colleghi alcuni dei quali appunto di Immobiliare Stampa che non hanno alcuna certezza sul proprio futuro.
A suo tempo ne parlammo col Sindaco e tutti eravamo d’accordo nel sostenere che una soluzione andava trovata.
Questo è un appello affinché le istituzioni locali e nazionali ed il gruppo Intesa Sanpaolo, che ha salvato quasi tutti i dipendenti delle due banche Venete, non si dimentichino di questi colleghi magari isolati in uno stabile deserto ad aspettare un cavaliere bianco che ancora all’orizzonte non si vede.
Prato, 3 maggio 2019
Fisac CGIL Prato e Pistoia