L’Italia si muove nella giusta direzione ma molto deve ancora essere fatto”. Così Simon Upton, direttore dipartimento ambiente dell’OCSE, ha riassunto l’analisi che emerge dal rapporto Ocse sulle performance ambientali nel nostro paese. Il rapporto analizza i progressi compiuti dal nostro paese in materia di sviluppo sostenibile, valuta l’efficacia delle scelte in materia di politica ambientale compiute dal nostro paese e ci consegna una serie di raccomandazioni; per prima la necessità di una maggiore integrazione delle scelte di politica ambientale nelle scelte della programmazione economica. Troppo spesso infatti le norme ambientali sono dettate dall’emergenza e non da una chiara e lungimirante strategia di programmazione che coniughi ricerca, innovazione tecnologica, sviluppo e crescita economica ed occupazionale alla tutela ambientale. Simon Upton, ha concluso il suo intervento, sollecitato dalla domanda di una giornalista, consegnandoci il suo punto di vista su “crescita verde” e corretto uso degli incentivi fiscali che privilegi e promuova comportamenti virtuosi in materia ambientale, evitando la speculazione. Ci ha invitati a riflettere sulla necessità di generare crescita senza depredare il paese; contrastando gli effetti dei cambiamenti climatici, a partire dalla riduzione delle emissioni di CO2, e facendo un uso razionale delle risorse della natura che sono limitate e preziose, per fare questo dobbiamo cambiare la composizione della crescita e della produzione e conseguentemente indirizzare gli investimenti verso nuovi settori “verdi”.
Il Ministro Clini, che ha presenziato alla presentazione del Rapporto, ha dichiarato: “dall’Ocse un importante contributo al nuovo parlamento per definire le priorità per la crescita sostenibile del paese”. Il Ministro ha poi annunciato che nella stessa mattina di Venerdì ha sottoscritto, assieme al Ministro Passera il decreto interministeriale per la strategia energetica nazionale (SEN) e il Piano Nazionale 2013-2020 per la decarbonizzazione dell’economia. Due sostanziosi provvedimenti di programmazione strategica adottati dal Consiglio dei Ministri di un governo uscente, che dovrebbe occuparsi solo di ordinaria amministrazione.
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