Il 6 agosto scorso, in pieno periodo di ferie, l’Azienda ha comunicato via maill’assegnazione da settembre di un’auto aziendale ad una parte dei colleghi che attualmente utilizzano l’auto personale per espletare la propria attività lavorativa “nell’ottica digarantire un parco auto sempre efficiente ed orientato alla massima sicurezza stradale delpersonale con mansioni per le quali è previsto un uso continuativo e frequente dell’autoper motivi aziendali”.
Il Sindacato ha immediatamente chiesto all’Azienda di sospendere l’iniziativa unilaterale edi aprire un tavolo di confronto.
Durante il successivo incontro del 20 agosto le OO.SS. hanno stigmatizzato ilcomportamento dell’Azienda sia per le tempistiche e le modalità con cui è avvenuta lacomunicazione, sia per i contenuti che avrebbero dovuto trovare eventualmente spazio nella trattativa di rinnovo del Contratto Integrativo di Gruppo appena siglato.
Per i colleghi il provvedimento si traduce in una trattenuta in busta paga (l’auto aziendale ad uso promiscuo costituisce un fringe benefit) e nel mantenimento di tutti i costi non proporzionali (bollo, assicurazione, prestito) sulla propria autovettura personale che saranno probabilmente costretti a vendere con perdita economica.
Non è chiaro se tutto ciò rientri nell’ambito del “Progetto Facciamo Strada” o del più ampio “Progetto Benessere”…
Nel prossimo incontro convocato per venerdì 31 agosto la Fisac-CGIL intende approfondire le motivazioni che hanno portato l’Azienda a questa inversione di modello organizzativoche rischia, se non opportunamente gestito, di peggiorare le condizioni di vita e di lavoro dei tanti colleghi esterni che operano sul territorio e di costituire un pericoloso precedente nelle relazioni industriali nel Gruppo.