La presenza dei sindacati e della CGIL
Oltre 6mila donne della società civile, provenienti da tutti i Paesi del mondo, hanno assistito all’apertura dei lavori della 57ma sessione della Commissione sulla condizione delle donne delle Nazioni Unite (UN CSW57,United Nations Commission on the Status of Women), che si tiene a New York dal 4 al 15 marzo 2013. Il tema principale di quest’anno è l’eliminazione e la prevenzione di tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze; altre sessioni in contemporanea affrontano la condivisione delle responsabilità tra donne e uomini, compresi i servizi di cura nel contesto dell’HIV/AIDS.
Una presenza così numerosa è un fatto senza precedenti nella lunga storia della UN CSW. Le aspettative sull’andamento delle discussioni sono molto alte, considerando il clima di crescente preoccupazione sulla violenza contro le donne in tutte le regioni.
I dati mostrano infatti un fenomeno ‘universale’ che riveste diverse forme di violenza – fisica, sessuale, psicologica ed economica – dentro e fuori delle case. Nonostante le differenze, queste violenze esistono in tutte le aree e i Paesi, senza eccezione. Dappertutto l’ambiente domestico è quello in cui la donna subisce più violenza, da mariti e compagni, con l’aggravamento dato dalle percezioni sociali e dalle mancanze istituzionali. 3.500 donne sono uccise ogni anno dal loro partner in Europa, con picchi in Italia, Spagna e Regno Unito. In Sudafrica si stima che ci sia un femminicidio ogni sei ore. In America Latina ed in Canada i mariti sono gli assassini del 60-70% delle donne che vengono uccise. In base alle stime dell’ONU, il 70% delle donne ha subito violenza in qualche fase della vita.
La Commissione è un organismo che annualmente fa il punto sui temi inerenti ai diritti politici, economici, civili, sociali e nel campo dell’istruzione delle donne. Ai suoi lavori partecipano sia gli Stati che le organizzazioni non governative, fin dalla sua costituzione che risale al 1946.
E’ composta da 45 rappresentanti dei Governi, in carica per quattro anni. Oggi l’Italia è componente della Commissione e il suo mandato dovrebbe scadere proprio alla conclusione della sessione di quest’anno. I Paesi che non fanno parte della CSW possono partecipare al dibattito e assistere al negoziato, dove hanno il diritto di parola ma non di voto. Le ONG con status consultivo presso l’ONU, come la CGIL, partecipano ai lavori della Commissione come osservatori. La CGIL quest’anno, avvalendosi della possibilità offertale da questo status, ha presentato anche una dichiarazione (statement) diffusa nelle lingue ufficiali. Ha anche richiesto, insieme al movimento sindacale internazionale, rappresentato dalla Confederazione internazionale dei sindacati (CSI-ITUC), di prendere la parola nell’assemblea plenaria.
La delegazione sindacale internazionale, formata da 85 donne, farà pressione sugli Stati membri affinchè adottino tutte le misure necessarie a prevenire e porre fine alla violenza contro le donne e le ragazze. Il Governo italiano è rappresentato dal Ministro Fornero, che prenderà la parola nella sessione plenaria.
Come ogni anno, ci si attende che i lavori vengano conclusi un documento condiviso (agreed conclusions) su cui si sono appena avviati i negoziati. Lo scorso anno, alla fine della sessione, si registrò un fallimento storico da parte della comunità diplomatica internazionale, che non riuscì a raggiungere un’intesa subendo le pressioni degli Stati più conservatori. Quest’anno la prima bozza del documento che è circolata lascerebbe ben sperare in un esito positivo. Le organizzazioni sindacali seguono con impegno ed attenzione lo svolgimento delle trattative, coordinandosi tra di loro ed esercitando le necessarie pressioni sui singoli Governi. La delegazione della CGIL seguirà i lavori delle sessioni plenarie e dei gruppi, evidenziando in tutte le sedi i temi del lavoro e della violenza nei luoghi di lavoro.
Elena Lattuada, segretaria confederale, parteciperà all’unico evento dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), sul lavoro domestico, il prossimo 6 marzo, anche in rappresentanza del sindacato internazionale.
Nei prossimi giorni è prevista la partecipazione del Segretario Generale Susanna Camusso.