Egregio direttore Mecatti, titolare dell’Area Centro e Sardegna.
A seguito di segnalazioni inviateci dai colleghi, la RSA Fisac Cgil di Viterbo la invita a far cessare immediatamente le inopportune pressioni fatte affinché vengano contrattualizzate le vendite di polizze in assenza dei clienti – quindi senza la firma degli ipotetici sottoscrittori-, motivandole con la possibilità di successivo storno, in caso di mancato consenso degli stessi.
Le ricordiamo che tale procedura, senza dover scomodare l’etica, che sembra non riscuotere troppo successo tra chi cerca una carriera di successo, confligge con le più elementari regole commerciali.
Diffidi quindi i suoi solerti collaboratori dal voler raggiungere il budget ad ogni costo.
La migliore performance, pur se molto importante per la loro carriera, non la può pagare, con un danno d’immagine e credibilità, questa povera banca.
Speriamo sia d’accordo con noi nel sostenere che il bene maggiore è l’interesse del MONTE DEI PASCHI e non di qualche rampante yes-man che vorrebbe imporre queste pratiche.
Confidiamo pertanto nel suo operato affinché cessino prassi che, anche in un recente passato, tanto male hanno fatto alla nostra banca.
Contiamo sul suo contributo anche per evitare l’invio di mail ogni 45 minuti per “sollecitare” la vendita di prodotti perché tale continua insistenza potrebbe portare qualcuno, per esasperazione o per compiacere chi le invia, a errate pratiche di vendita.
I colleghi, per la preparazione, l’impegno e la serietà che mettono ogni giorno nel loro lavoro meritano più rispetto, e lo meritano anche i nostri clienti.
Le chiediamo, infine, se la banca ha avuto autorizzazioni dall’ISVAP per comunicare le soluzioni dei test previsti per il mantenimento delle abilitazioni sulle procedure assicurative per il collocamento dei prodotti.
In difetto, bisognerà ricordare al funzionario che generosamente si è prodigato di inviare e-mail offrendo la soluzione dei test, che anche questa pratica è tanto, ma tanto errata.
I colleghi vogliono essere messi in condizione di poter completare i corsi senza ricorrere a queste pratiche truffaldine e in ogni caso, può essere il professore che passa le risposte del compito in classe?
Si immagina se tali comportamenti venissero alla ribalta in trasmissioni televisive e, come in passato, proprio grazie agli stessi solerti funzionari che oggi li praticano?
Li fermi se non vuole vederli in televisione, magari solo per un mancato avanzamento di carriera, con il volto oscurato e la voce contraffatta a spacciare cattive pratiche di vendita come prassi della nostra banca tanto da dover, di nuovo, far dire alla Gabanelli “e sembra che nell’orizzonte della banca non si veda qualcosa di diverso dallo spremere i correntisti a loro insaputa” o che “al Monte dei Paschi sono molto furbi”.
Se, invece, tutto questo dovesse continuare, ci vedremo costretti ad altre più incisive azioni.
Potremmo andare anche noi a Report ma, contrariamente ai dirigenti che ci hanno preceduti, noi lo faremmo a viso scoperto perché chi non opera male non ha paura di esporre le proprie ragioni in nessun contesto.
Viterbo, 7 gennaio 2013 La Segreteria
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