La fotografia che mi ritrae insieme a Juvandia Moreira, neo eletta Presidente (l’equivalente di una nostra Segretaria Generale) di Contraf-Cut, oltre ovviamente a rispondere ad un mio personale piacere, testimonia una solida relazione di amicizia e intesa politica sviluppate tra FISAC-CGIL e CONTRAF-CUT nell’arco degli ultimi 16 anni, con compagni come Vagner Freitas, dal 2012 Presidente della CUT, come Rita Berlofa, attuale Presidente di Uni Finance, come Ricardo Jacques, Luis Carlo Marcolino, Mario Raia solo per citare i nostri principali interlocutori e interlocutrici.
L’avvio di questa relazione fu la prima Conferenza Mondiale di UNI FINANZA che si tenne in Brasile nel 2002 e che vide la nascita di una rete ampia di sindacati del nostro settore, coinvolgente i Paesi dell’Area Mediterranea (la “Zona 3” di Uni Europa) in asse con i Paesi dell’America Latina, una rete che chiamammo “Grupo de Rio”, per richiamare Rio de Janeiro dove quella Conferenza si realizzò.
Il “Grupo de Rio” nacque con l’obbiettivo esplicito di costruire alleanze su temi di interesse comune nell’ambito dei congressi di UNI, nonché di alimentare e mantenere scambi regolari di informazioni, progettare iniziative e mettere a fattor comune le diverse esperienze nazionali e continentali, avendo come perno centrale i gruppi bancari e assicurativi transnazionali (Santander, Bnp-Paribas, Société Générale, Axa, per citarne alcuni) e come collante le affinità culturali, storiche e linguistiche che tra Italia, Spagna e America Latina stimolano e facilitano dialogo e confronto.
Per quanto poi ci riguardava e ci riguarda più specificamente come Fisac e Contraf, la nostra relazione si è sempre situata nell’alveo della relazione interconfederale tra CGIL e CUT, sicuramente tra le più solide e profonde in ambito internazionale, in grado di connettere due tuttora fra le più grandi Confederazioni Sindacali al mondo.
È una relazione internazionale che non si basa sui pur indispensabili elementi di solidarietà e dialogo, ma che ad esempio si è concretizzata in una crescente e strategica presenza di INCA-CGIL in Brasile in particolare e in generale in America Latina, dove il nostro Patronato Confederale non solo tutela ed organizza i lavoratori italiani anche di seconda generazione ma è diventato punto di riferimento politico e organizzativo per la stessa CUT ai vari livelli locali, grazie ad un intenso e capillare lavoro lungo l’arco di almento 2 decenni.
Il 5° Congresso Nazionale di Contraf-Cut si è svolto tra il 6 e l’8 di Aprile, ha eletto una Direzione Esecutiva di 23 compagne e compagni (35% donne) in rappresentanza dei vari sindacati locali, espressione degli iscritti nei diversi Stati che compongono il Brasile (ricordo che la superficie del Brasile è pari a 28 volte quella dell’Italia!). 17 tra queste compagne e compagni hanno uno specifico incarico che definiremmo di Segreteria, esercitando deleghe per conto del Presidente.
CONTRAF-CUT organizza complessivamente 270.000 dei circa 400.000 bancari e assicurativi Brasiliani, è strutturata in sindacati a livello locale (qui appunto “statale”) con ampia autonomia operativa, ed il sindacato dello Stato di San Paolo con oltre 100.000 iscritti esercita un ruolo naturalmente egemone e come tale riconosciuto.
L’elezione della Direzione Esecutiva e di Juvandia Moreira come Presidente è avvenuta all’unanimità, risultato di un forte impegno unitario che ha coinvolto tutte e 5 le componenti o aree congressuali di Contraf attorno all’area di maggioranza, un impegno unitario vissuto come imperativo in un momento di gravissima tensione interna al Brasile, in seguito all’arresto proprio in concomitanza con questo Congresso, di Luiz Ignacio da Silva, detto LULA, già Presidente del Brasile e nuovamente candidato alla Presidenza, con un’operazione giudiziaria che appare chiaramente ispirata politicamente dalla volontà di impedire a Lula di essere rieletto nel momento in cui è tuttora sostenuto da una grandissima popolarità.
La traumatica vicenda di Lula colpisce duramente il movimento sindacale brasiliano, non meno del PT, il Partito di Lula, e dell’intera Sinistra politica nel Paese.
Si tratta di un dato che fra l’altro scaturisce dalla stretta relazione da sempre esistente ed assolutamente viva tra movimento sindacale e PT, una relazione che nell’esperienza sindacale italiana contemporanea è da molti anni tramontata e sulla quale il dato brasiliano potrebbe essere anche l’occasione per una nostra riflessione, un nostro approfondimento che non vada a mio avviso confuso con giudizi su diversi modelli di cultura e organizzazione sindacali.
Sono ormai trascorsi 27 anni e ben 6 Congressi CGIL includendo quello del 1991 che sancì, fin dall’impostazione dei suoi Documenti iniziali, lo scioglimento delle componenti di Partito all’interno della nostra Confederazione e delle sue Federazioni di categorie, sostituite dalle Aree Programmatiche, dove alla relazione con i Partiti si sostituiva una relazione autonoma con la Politica.
Non dimentichiamo che quell’11° Congresso CGIL del 1991 si collocava immediatamente dopo la caduta del Muro di Berlino del Novembre 1989 (i cui prodromi in qualche modo si erano iniziati a vedere con i cambiamenti politici di Gorbaciov in URSS), a cui seguirono in rapida successione le crisi e le implosioni dei regimi del cosiddetto Socialismo Reale e che in Italia portarono alla conclusione dell’esperienza forte e di grande respiro democratico di massa che fu il P.C.I.
Fu in particolare lo scioglimento del PCI ad esercitare una forte e non eludibile spinta allo scioglimento delle componenti partitiche in CGIL.
Non è questa la sede per un’analisi storica di tutto questo lungo, complesso e per certi aspetti contraddittorio percorso, ma un raffronto fra esperienze sindacali di due grandi Confederazioni come la CUT e la CGIL nel loro diverso e peculiare rapporto con la politica, in una fase in cui la Sinistra politica in Italia sta attraversando la crisi più acuta e drammatica dal secondo dopoguerra, potrebbe essere un utile strumento di discussione e un utile contributo anche all’appena avviato percorso congressuale CGIL, da parte del nostro Dipartimento Internazionale.
Mario Ongaro
Coordinatore Dipartimento Internazionale
Roma 7 Aprile 2018
DICHIARAZIONE DELLA SEGRETERIA NAZIONALE FIOM
SIAMO CON LULA
Siamo con Lula Presidente metalmeccanico, con la Cut (confederazione sindacale brasiliana), con i lavoratori e il popolo brasiliano; contro la volontà di fermare con azioni giudiziarie il candidato più popolare per le prossime elezioni presidenziali e
colpire il suo impegno per la giustizia sociale e lo sviluppo sostenibile per l’ambiente e gli esseri umani.
La Fiom sosterrà le iniziative di mobilitazione nazionali e internazionali con l’obiettivo di ristabilire una legalità democratica.
La Segreteria Nazionale