Gli Stati Generali della Green Economy sono stati promossi dal Ministero dell´Ambiente e da un Comitato organizzatore composto da 39 organizzazioni di imprese rappresentative della Green Economy italiana per contribuire ad elaborare la strategia nazionale ed europea dopo la Conferenza delle Nazioni Unite di Rio+20 per lo sviluppo sostenibile attraverso la Green Economy.
Il lavoro preparatorio ha visto confrontarsi esperti, ricercatori, rappresentanti d’ impresa e sindacali, all’interno di 8 gruppi di lavoro, rispettivamente sulle seguenti tematiche: eco innovazione, efficienza e risparmio energetico, fonti energetiche rinnovabili, riciclo dei rifiuti, mobilità sostenibile, filiere agricole di qualità ecologica, servizi ambientali, strumenti economici.
I diversi gruppi hanno prodotto elaborazioni che sono state offerte a un confronto pubblico aperto in Assemblee Nazionali dove hanno raccolto contributi e condivisioni. Da questo percorso sono scaturiti otto Documenti finali, rintracciabili sul sito www.statigenerali.org., da cui sono state estrapolate proposte, ora raccolte nel documento di sintesi: Proposte di sviluppo della green economy per contribuire a far uscire l’Italia dalla crisi, che sarà offerto alla discussione negli Stati Generali del 7-8 Novembre prossimo.
Senza entrare nel merito delle proposte, in questo documento di sintesi sembra essersi persa la spinta iniziale dichiarata alla base della promozione degli Stati generali, ovvero di concretizzare a livello nazionale lo sviluppo sostenibile, sulla base degli intenti condivisi dai Governi a Rio+20 e contenuti nel documento “the future we want”.
L’assenza di richiami nelle proposte allo sviluppo sociale e per il lavoro, spunta quell’idea iniziale di promuovere una prospettiva strategica di sviluppo sostenibile per l’Italia attraverso la green economy. Tanto più considerando la novità condivisa dai Governi e uscita da Rio+20, di perseguire una green economy più equa e distributiva, più coerente con la prospettiva indicata dallo Sviluppo Sostenibile, dove economia, dimensione sociale e salvaguardia ambientale, assumono una dinamica integrata e virtuosa.
Lo stesso titolo del documento di sintesi che verrà offerto alla discussione degli Stati Generali, nel limitarsi a richiamare lo sviluppo della green economy e l’uscita dalla crisi, sembra confermare la perdita di questa prospettiva.
Ora, considerando il fatto, che le proposte indicate nel documento di sintesi possono realizzarsi soltanto attraverso il lavoro, e che, in ogni caso, qualsiasi loro sviluppo ha impatti diretti sull’occupazione, l’assenza di richiami alla necessità di sostenere lo sviluppo sociale, va superata.
La CGIL può contribuire a concretizzare le rivendicazioni sindacali intervenute a Rio+20, per l’equa transizione e il lavoro dignitoso, rientrate fra gli intenti condivisi dai Governi e sostanziare la loro declinazione nazionale nella prospettiva dello sviluppo sostenibile, facendo vivere anche nella discussione degli Stati Generali, la Proposta per un Nuovo Piano per il lavoro, l’unico modo per tenere insieme sviluppo economico, sociale e salvaguardia ambientale.
Per una valutazione di merito sulle proposte contenute nell’allegato documento di sintesi da consegnare alla discussione degli Stati Generali cui parteciperà la CGIL, convochiamo una riunione il 5 Novembre prossimo alle ore 16.00 in sede Nazionale, invitando le strutture, le categorie nazionali e i responsabili dei dipartimenti interessati a partecipare o, in alternativa, a farci pervenire per quella data, le loro considerazioni.