Mps: lettera aperta dei coordinamenti unitari Bmps al nuovo CDA

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Signor Presidente, Signor Amministratore Delegato, Signori Consiglieri di Amministrazione, come Organizzazioni Sindacali Unitarie riteniamo opportuno esplicitare alcune considerazioni nei confronti del nuovo Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena, eletto in data odierna dall’Assemblea degli Azionisti.

Prendendo atto dei dati economici al 30 settembre 2017, che evidenziano in particolare consistenti rettifiche contabili su crediti deteriorati, non possiamo tuttavia sottacere il raggiungimento di risultati operativi nel complesso positivi – tenuto conto dello scenario fortemente avverso e anche di quanto conseguito in tal senso dai principali competitors – risultati conseguiti in maniera esclusiva grazie all’impegno ed al forte senso di appartenenza di tutti i Dipendenti, i quali hanno consentito alla Banca ed al Gruppo di affrontare le molteplici difficoltà degli ultimi anni mantenendo, nonostante la consistente migrazione delle masse legata alla distorta attenzione mediatica di cui è stata oggetto la nostra realtà creditizia, un posizionamento primario sul mercato.

Allo stesso tempo, è innegabile come tutti i Piani Industriali e di Ristrutturazione, succedutisi nel corso del tempo, si siano basati – in maniera specifica e prevalente – sul pesante taglio del costo del Personale, sia in termini contrattuali che in termini di risorse umane, mentre molto più indefinite sono apparse le strategie orientate alla crescita dei ricavi, all’incremento della produttività commerciale, ed alla individuazione di un nuovo modello organizzativo per la Banca, quest’ultimo tratteggiato per somme “linee guida” anche nel Progetto Strategico presentato lo scorso 5 luglio 2017, sebbene nelle ultime settimane le Parti sociali aziendali stiano alacremente lavorando proprio per concretizzare un progetto comune, avente a riferimento la nuova organizzazione del processo produttivo, della governance della rete distributiva e degli assetti complessivi del Gruppo.

In sostanza, mentre da un lato esiste un preciso parametro di misurazione degli effetti derivanti dal contenimento del costo del lavoro, dall’altro si percepisce una maggiore indeterminatezza legata invece all’evoluzione della Banca ed agli impatti della contrazione dei livelli occupazionali e dei presidi fisici delle unità operative, che rappresenta in questo momento oggetto di interlocuzione negoziale fra Azienda e Sindacato.

Parlavamo prima dei lusinghieri risultati operativi raggiunti dalla Rete Commerciale nel corso degli ultimi mesi, nonostante le non ottimali condizioni di mercato e di contesto; una Rete che, a prescindere da questi risultati, rileva tuttavia un inasprimento del clima interno, a causa delle insostenibili pressioni commerciali esercitate sui Dipendenti.

E’ necessario, a nostro avviso, che sulla gestione delle politiche di vendita si registri una vera e propria inversione di tendenza, orientata al rispetto dei demandi concordati in sede europea sulla non aggressività delle singole campagne prodotto e sul rispetto della concorrenza in ordine alle iniziative commerciali. Come Organizzazioni Sindacali Unitarie ci dichiariamo fin da subito disponibili al confronto su tali temi, confronto da espletare anche attraverso gli Organismi Contrattuali all’uopo costituiti in sede aziendale.

Detto questo, è necessario ribadire che, sino ad oggi, i Lavoratori del Gruppo – unitamente agli Azionisti ed ai Clienti – hanno indubbiamente finanziato con i propri emolumenti i diversi progetti nati allo scopo di rimettere in piedi il Monte dei Paschi, e tutto ciò è testimoniato anche dal Piano di Ristrutturazione 2017-2021, che poggia proprio sul pilastro del taglio del costo del lavoro. I Dipendenti hanno infatti contribuito in maniera inequivocabile al processo di risanamento della Banca, soprattutto attraverso l’utilizzo del Fondo di Sostegno al Reddito – che ha permesso, mediante la sottoscrizione degli accordi sindacali, l’uscita di oltre 3200 Colleghi dalla fine del 2014 ad oggi – e la significativa decurtazione delle poste salariali, dirette ed indirette.

E’ altrettanto vero che, se si vuole riuscire a superare il momento critico che stiamo attraversando, i Dipendenti dovranno essere resi sempre più partecipi degli obiettivi e dei progetti aziendali, incrementando da parte manageriale il processo comunicativo e la condivisione delle iniziative da intraprendere.

Su questo tema corre l’obbligo di richiamare l’attenzione in ordine al fatto che i Dipendenti, assieme a tutte le Organizzazioni Sindacali, sostengono da anni che occorre arrivare ad una riduzione ed a un contingentamento degli stipendi dei componenti del Top Management, intendendo per tali non solo quelli che hanno funzioni strategiche, ma anche coloro che svolgono funzioni esecutive.

A prescindere dai contingentamenti retributivi legati al burden sharing ed al conseguente ingresso dello Stato nell’azionariato del Monte dei Paschi, resta il fatto che il Top Management complessivamente inteso continua a percepire livelli retributivi non coerenti con gli indirizzi in proposito espressi dalle Autorità di Vigilanza nazionali ed europee, che legano le remunerazioni – anche quelle fisse – ai risultati aziendali conseguiti in forma consolidata. Quanto detto, appare ancora più ineludibile alla luce della pesante ristrutturazione a cui il Gruppo MPS sarà sottoposto nel corso dei prossimi anni.

La situazione citata richiede pertanto uno sforzo molto più incisivo rispetto a quanto fatto fino ad oggi; l’auspicio comunque è che una volta divenuto azionista del Monte dei Paschi, il MEF possa stabilire anche un limite allo stipendio dei componenti del Consiglio di Amministrazione della Banca ed un calmieramento rispetto all’utilizzo delle consulenze, di cui si avvale ancora oggi il management in maniera non secondaria. Riteniamo infatti essenziale che i principi di equità salariale e di rigore nel contenimento dei costi siano valori uguali per tutti, nessuno escluso, in un momento tanto delicato per la vita dell’Azienda.

Se si pensa, inoltre, che anche per l’anno in corso, i Colleghi non saranno destinatari di sistemi premianti ed incentivanti, a causa della mancanza dei presupposti reddituali che attivano tale sistema retributivo di tipo contrattuale, appare quanto mai necessario ricusare tutte le forme di discrezionalità legate ad erogazioni liberali poste al di fuori degli accordi sindacali in termini di Premio Variabile di Risultato (PVR), istituto richiamato più volte all’interno della Relazione sulla Remunerazione presentata in sede di Assemblea lo scorso 12 aprile, quale elemento fondante del sistema salariale variabile.

In questo senso, invitiamo fortemente il Management ad attenersi da oggi in poi a quanto concordato fra le Parti in sede di contrattazione collettiva, evitando iniziative – come quella assunta proprio in questi giorni attraverso le cosiddette erogazioni una tantum – che si pongono al di fuori del dettato contrattuale.

Risulta quindi non più dilazionabile la ripresa di un serio confronto su tutta la materia dei sistemi incentivanti – ad oggi delineato solo in termini generali nell’Accordo 24 dicembre 2015 – confronto indirizzato a regolamentare, in maniera specifica e condivisa, i criteri di attribuzione dei premi, ricercando al contempo soluzioni negoziali definitive, tese ad ampliare nella misura massima possibile il numero dei beneficiari e ad evitare il ripetersi di episodi di erogazioni discrezionali o di assunzioni con regole di ingaggio non trasparenti ed avulse dal contesto in cui opera oggi la Banca.

Siamo inoltre a richiedere, in maniera decisa, la ripresa di un processo promotivo ordinario su base contrattuale – non più espletato da anni – fondato sui principi delle pari opportunità e del merito, indirizzato quindi alla totalità dei Dipendenti e non ad una piccola parte degli stessi, come nel caso delle promozioni a Dirigente effettuate in questi giorni.

Come già manifestato più volte al Management della Banca, le Organizzazioni Sindacali del Monte dei Paschi reclamano la necessità di porre in essere un confronto, costante ed approfondito, sui temi legati all’applicabilità del Piano di Ristrutturazione 2017-2021.

E’ infatti indispensabile che qualunque proposta e qualunque programma, riguardante il risanamento del Monte dei Paschi, non possa prescindere dal mantenimento dell’integrità aziendale e dalla piena partecipazione di tutti i Lavoratori alla definizione dei progetti che riguardano il loro futuro professionale.

Per questi motivi, le Organizzazioni Sindacali richiamano il Governo all’assunzione delle responsabilità che gli competono, in virtù del ruolo dallo stesso esercitato all’interno della compagine proprietaria della Banca.

LE SEGRETERIE

Siena, 18 dicembre 2017

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