I lavoratori Unipol protestano contro i tagli

Giornata di mobilitazione, a Bologna e in altre città, contro i 2.240 esuberi annunciati dal colosso assicurativo dopo la fusione con Fonsai. Hannoaderito tutte le sigle sindacali: Fisac-Cgil, Fiba-Cisl, Uilca, Fna e Sfnia

BOLOGNA, 21 FEB. 2013 – Una bara di cartone in cui è idealmente sepolta l’etica dell’azienda che è stata portata tra gli uffici nel corso di una sarcastica celebrazione funebre. E’ la protesta inscenata a Bologna da circa 300 lavoratori di Unipol, contrari ai 2.240 esuberi annunciati dal colosso assicurativo dopo la fusione con Fonsai. In diverse centinaia, nonostante la pioggia e poi la neve, si sono ritrovati sotto la sede di Porta Europa, per poi muoversi anche all’interno dell’edificio con ironici olé davanti agli uffici vuoti. 

“La fusione fonde i diritti”, “No ai licenziamenti, no ai trasferimenti”, gli striscioni scelti dai manifestanti, che facevano parte di tutte le sigle sindacali: Fisac-Cgil, Fiba-Cisl, Uilca, Fna e Sfnia. Secondo le previsioni dei sindacati sono 230 gli esuberi previsti a Bologna e per questo é stato ribadito l’appello a riaprire il dialogo con i lavoratori. “Il dato di astensione dal lavoro supera il 90%” ha detto il coordinatore Fisac di Unipol, Gianni Lucarini. “Siamo al 90% e passa” ha confermato il responsabile settore assicurativo Uilca, Renato Pellegrini. Adesione massiccia in tutte le sedi del gruppo.

I sindacati parlano di grande adesione non solo nelle sedi principali del gruppo – a partire da quelle di Bologna, Torino, Milano e Firenze – ma anche in quelle più periferiche. “L’esito dello sciopero è stato superiore alle aspettative” ha detto Lucarini sottolineando come “nonostante il freddo e la neve sono riusciti i presidi, come quello di Bologna, sotto le sedi dell’azienda”. Pellegrini critica “il silenzio assordante” di Unipol di fronte alle istanze dei lavoratori. 

“Ad oggi dall’azienda non arrivano segnali rassicuranti, anzi c’era stata l’indicazione di andare avanti con le procedure” legate alla riorganizzazione. Il sindacato, che ha ancora in mano una delega per altre cinque ore di sciopero, ha giudicato inaccettabile l’intenzione di Unipol, comunicata all’inizio di febbraio, di procedere alla fusione senza assicurare, tra le altre cose, il rispetto del criterio della volontarietà nei trasferimenti tra sedi e la rinuncia ai licenziamenti collettivi.

Dopo il corteo che ha invaso gli uffici di Porta Europa questa mattina a Bologna, i sindacati dicono che lo sciopero contro gli esuberi all’Unipol è andato bene anche tra i 300 dipendenti del turno pomeridiano e tra gli occupati del call center di Torino. Solo domani, però, le varie sigle tireranno le somme della giornata di lotta con un comunicato in cui dovrebbero dare le cifre dell’annunciata riuscita della protesta e ringraziare i lavoratori che hanno aderito. 

Da Unipol, nel frattempo, non si segnalano passi verso i sindacati che comunque si aspettano un “tutto fermo” fino almeno al giorno dopo le elezioni. Anche i rappresentanti dei lavoratori si sono dati appuntamento alla prossima settimana per concordare una riunione in cui decidere quali nuove iniziative intraprendere.

 

articolo repubblica.it

fattoquotidianoonlineunipol210213

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