Deutsche Bank: chiusura procedura sindacale di riorganizzazione P.C.C.

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Come anticipato nell’ultima volantino unitario del 15/9, nei giorni 26-27-29 settembre è proseguita e si è conclusa, con esito negativo, la fase di confronto relativa alla procedura in oggetto.

Durante gli incontri, dopo aver richiesto all’azienda più volte conto del numero dei colleghi coinvolti, finalmente è emerso un elemento nuovo ed importante: il numero di persone effettivamente impattate dalla riorganizzazione non sarà di sole 170 come rassegnatoci nello schema presentato inizialmente, in quanto a questo numero devono essere aggiunti minimo altri 60 lavoratori per un totale complessivo quindi di almeno 210 persone.

La sensazione costante durante gli incontri è stata che i nostri interlocutori al tavolo, vuoi per la complessità dell’operazione, vuoi per la mutevolezza e la continua evoluzione della situazione, abbiano avuto persino difficoltà a rappresentarla in maniera esaustiva, al punto di sembrare talvolta fortemente omissivi.

Durante gli incontri, sono stati rappresentati al tavolo dati aggregati e numeriche sui trasferimenti, ma alla richiesta di dettagli necessari per capire quale approdo finale avranno i colleghi coinvolti dalla riorganizzazione, non sono state fornite risposte chiare ed esaurienti, anzi venivano introdotti sempre nuovi elementi atti a determinare ulteriori “incomprensioni”.

Quindi, nonostante i numerosi incontri, ad oggi, non abbiamo (poiché non si è voluto dare) un quadro esaustivo della nuova organizzazione aziendale e, soprattutto, un quadro delle concrete ricadute in termini di mobilità geografica (trasferimenti) e funzionale (passaggi professionali dai vecchi ai nuovi ruoli) dei lavoratori.

L’Azienda, dopo averci fornito un documento con una descrizione dei nuovi profili professionali (un generico elenco di contenuti delle attività) ci ha proposto una bozza di verbale di accordo, da noi valutato totalmente insufficiente per la mancanza di espliciti riferimenti su temi fondamentali per una trattativa sindacale relativa ad una riorganizzazione quali ad esempio: il numero dei colleghi coinvolti, la mobilità (diretta o indotta), il livello inquadramentale delle nuove funzioni. Non risulta chiaro poi il destino professionale di alcune risorse che occupavano ruoli che andranno a scomparire; non appare ragionevole in un contesto come quello attuale, un assetto di trasferimenti da/verso regioni che sembra aumentare i costi aziendali (sociali ed economici).

Preso atto della indisponibilità sindacale a sottoscrivere l’accordo, l’Azienda ha dichiarato la futura disponibilità (nello spirito del protocollo 3/5/2017) ad un incontro in cui verranno fornite alle Organizzazioni Sindacali informazioni in merito alla riorganizzazione, che comunque partirà il 9 ottobre.

Per quanto concerne i dirigenti coinvolti dalla riorganizzazione, l’Azienda ha manifestato l’intenzione di incontrarci ed informarci a seguito delle sue opportune valutazioni, mentre ha dichiarato disponibilità futura a discutere degli inquadramenti nel loro complesso.

Ci chiediamo come mai l’Azienda non abbia voluto accogliere, in questa fase, nessuna delle lecite richieste che le Organizzazioni Sindacali ritenevano requisiti fondamentali per una compiuta procedura finalizzata alla eventuale sottoscrizione di un accordo.

Milano, 6 ottobre 2017

Le delegazioni di Gruppo in DB

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