Svalutata l’attività della filiale italiana del gruppo francese, che chiude l’esercizio 2012 con utili comunque in espansione. L’innalzamento del dividendo sostiene il titolo in borsa. Il direttore generale Villeroy de Galhau: “Crediamo nelle nostre attività italiane”
MILANO – Nonostante un “contesto ancora sfavorevole”, il gruppo bancario francese Bnp Paribas ha chiuso il 2012 con un utile netto in aumento dell’8,3%, a 6,553 miliardi di euro, “grazie alla diversificazione delle sue attività”. E’ quanto ha comunicato la banca francese, che ha però visto ridursi gli utili del 33% nell’ultimo scorcio dell’anno a seguito delle svalutazioni degli avviamenti in Italia e a una posta legata al debito. Complessivamente gli impairment hanno pesato per 345 milioni, dei quali quasi 300 legati alle svalutazioni relative a Bnl
“Crediamo in Bnl, crediamo nelle nostre attività italiane”. Così il direttore generale delegato del gruppo, Philippe Villeroy de Galhau, durante la presentazione dei risultati annuali. L’istituto italiano, ha sottolineato, è stato “molto disciplinato” nella gestione dei propri costi, ma paga l’impatto di un”contesto negativo” e di un “aumento significativo del costo del rischio a causa della recessione che ha conosciuto l’Italia”. In ogni caso, ha concluso, Bnl “è una delle migliori banche d’Italia, e riconosciuta come tale”. Tra fine 2011 e fine 2012, Bnp ha ridotto di 14 miliardi di euro (-24,6%) la sua esposizione al debito sovrano dei Paesi della zona euro, nell’ambito del suo piano di adattamento al contesto di crisi. In particolare, l’esposizione all’Italia è scesa di 700 milioni, da 12,3 a 11,6 miliardi.
Il margine di intermediazione è calato del 7,8%,
a 39,072 miliardi, con un risultato operativo lordo in contrazione del 23% a 12,522 miliardi. E’ però sceso, del 42%, anche il costo del rischio, che si attesta a 3,941 milioni di euro. Durante l’esercizio appena concluso, sottolinea una nota, il gruppo ha portato avanti “più rapidamente del previsto” il suo piano di adattamento alla nuova regolamentazione bancaria, superando già a settembre 2012 l’obiettivo di aumentare di 100 punti base il coefficiente Common equity tier 1 (calcolato in base ai criteri di Basilea 3). Al 31 dicembre, tale coefficiente era del 9,9%. Il gruppo ha inoltre ridotto di 65 miliardi di dollari i propri bisogni di finanziamento in valuta americana nel segmento dell’investment banking, in risposta alla crisi del debito sovrano europeo, e ridotto di circa 62 miliardi di euro in 12 mesi i propri asset ponderati Per l’anno 2012, il dividendo proposto all’assemblea sarà di 1,5 euro per azione, pari a un tasso di payout del 29,7%. L’innalzamento della cedola sostiene il titolo in Borsa.
Quanto a Bnl, l’utile ante imposte per il quarto trimestre 2012 è calato del 41,9% a 68 milioni di euro, a causa di un aumento di oltre il 39% del costo del rischio rispetto all’anno precedente mentre il margine di intermediazione sale del 2,8%. L’istituto di credito, a seguito dell’attribuzione di un terzo dei risultati del Private Banking Italia alla divisione Investment Solutions, vede per l’intero 2012 un utile ante imposte a 491 milioni di euro, con un calo del 12,9% rispetto al 2011.