Banco Bpm: clima da caccia alle streghe

1 - Fabi 2 - First Cisl 3 - Fisac Cgil 6 - Uilca 7 - Unisin

Ad oltre 8 mesi dalla fusione, siamo costretti a riscontrare che il clima aziendale, in tutte le realtà oggetto di fusione, è radicalmente cambiato in peggio.
La focalizzazione del management solo verso azioni che portino a sinergie di costo, stanno determinando l’immobilismo di tutta la filiera.

A titolo esemplificativo, citiamo alcuni fattori che hanno contribuito al deteriorarsi del clima:

  • la recente circolare su missioni e straordinari, che l’Azienda ritiene di applicare in maniera letterale.
    il mancato pagamento dei dovuti premi come previsto dalle Campagne Prodotto 2016 del Banco;
  • l’eliminazione di un livello di responsabilità, senza aver però adeguato il modelloorganizzativo, che ha creato distorsioni operative;
  • il temporaneo blocco delle richieste di trasferimento e dell’inserimento nei percorsi di carriera;
    le ossessive richieste di raggiungimento dei budget assegnati – ad ogni costo – contrapposte al costante richiamo al rispetto puntiglioso della normativa aziendale;
  • il rilevante aumento delle contestazioni disciplinari e la recrudescenza delle contestazioni disciplinari e dei relativi provvedimenti;
  • l’enorme ritardo nelle nuove assunzioni previste dagli Accordi sindacali, che hanno acuito le carenze di organico già esistenti;
  • la migrazione informatica, presentata come passaggio indolore per uniformare i modelli operativi, trasformatasi in un incubo non ancora terminato e risolto;
  • l’assurdo azzeramento tout court dei rimborsi forfettari, senza valutare le singole situazioni;
  • le voci incontrollate sulla riorganizzazione delle sedi, della rete, del corporate e di SGS;
  • le continue disapplicazioni;

 Dove si vuole arrivare?

“Chi di dovere” si rende conto del clima che si sta creando in questa banca?
I nostri manager sono proprio sicuri che questa sia la strada giusta per raggiungere gli obiettivi strategici del Piano Industriale?

L’unico risultato che riusciamo a vedere al momento, è l’ingessatura delle attività commerciali e operative, frutto della demotivazione che pervade gran parte dei nostri colleghi, unita alla paura di prendersi responsabilità che possano ritorcersi contro loro stessi.

Le OO.SS. unitariamente hanno chiesto un incontro con il Condirettore Generale, al fine di rappresentare questa situazione e trovare soluzioni chiare ed idonee a permettere una operatività trasparente, efficiente e proficua.
Così non si può andare avanti!!!!

Vorremmo evitare che questa fusione veda il suo unico scopo nei risparmi di costo e che riesca, invece, a creare prospettive positive di lungo termine per tutti.

Qualora ciò non avvenisse, le OOSS si vedrebbero costrette a intraprendere ogni azione a tutela delle condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, che sono la vera ricchezza di questa Azienda.
Milano, 21 settembre

COORDINAMENTI GRUPPO BANCO BPM

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