Pensioni, sindacati al governo: “Bloccare l’aumento dell’età e sconto fino a 3 anni alle lavoratrici madri”

da Repubblica.it – MILANO – I sindacati tornano a farsi sentire sul tema pensioni. Cgil, Cisl e Uil hanno inviato al Governo la proposta unitaria per intervenire sulla previdenza per “superare le attuali rigidità e favorire il turn over generazionale per rendere più equo l’attuale sistema previdenziale”. I sindacati chiedono il blocco dell’adeguamento all’aspettativa di vita, previsto per il 2019 (a 67 anni) e che al contempo “si avvii un tavolo di studio per individuare un nuovo criterio che rispetti le diversità e le peculiarità di tutti i lavori”.

In particolare viene azvanzata la proposta del riconoscimento di un anticipo per l’accesso alla pensione di vecchiaia per tutte le lavoratrici che abbiano avuto o adottato dei figli (e non solo per l’accesso all’Ape social): uno sconto di 1 anno per ogni figlio fino ad un massimo di 3 anni. Una proposta contro cui si è già schierato il presidente dell’Inps Tito Boeri. Inoltre  i sindacati chiedono il riconoscimento di “un bonus contributivo” per i lavori di cura. Sempre sull’Ape invece, per accedere all’anticipo cosiddetto “sociale” in caso di lavori gravosi bisognerebbe secondo Cgil, Cisl e Uil ridurre il requisito contributivo da 36 a 30 anni.

Per sostenere le future pensioni dei giovani, le organizzazioni dei lavori propongono l’utilizzo di uno strumento che, valorizzando la storia contributiva dei lavoratori, ne sostenga il futuro reddito previdenziale e, contemporaneamente, che si superino gli attuali criteri previsti nel sistema contributivo, una vera e propria penalizzazione per i lavoratori con redditi più bassi.

È fondamentale – aggiungono i sindacati- il rilancio delle adesioni della previdenza complementare estendendo la fiscalità incentivante, prevista per i lavoratori privati, anche a quelli del settore pubblico. Occorre operare, finalmente, una separazione contabile della spesa previdenziale da quella assistenziale al fine di dimostrare che la spesa per pensioni, in Italia, è sotto la media europea. Bisogna, poi, varare subito una riforma della governance dell’Inps e dell’Inail per realizzare un sistema efficiente, trasparente e partecipato.

Cgil, Cisl e Uil chiedono, infine, il ripristino della piena indicizzazione delle pensioni introducendo un nuovo paniere e recuperando quanto perso in questi anni.

Interpellato sul documento, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha spiegato che il confronto con i sindacati riprenderà dopo la pubblicazione della nota di aggornamento al Def. “In buona parte sono le stesse cose che abbiamo già discusso nei confronti precedenti – ha spiegato – . Quando avremo valutato anche la dimensione economica degli impatti di queste misure, dopo l’approvazione del Def, avremo occasione di confrontarci”

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