Carismi, Banca d’Italia “spinge” Crédit agricole

da ilTirreno.it – San Miniato: le offerte per la sottoscrizione dell’aumento di capitale restano tre. Nel piano il salvataggio delle banche di Rimini e Cesena. Posti di lavoro a rischio.

SAN MINIATO. Sembra una gara ciclistica con arrivo in pianura. L’ideale per i velocisti: in tre al comando, si alternano con la facilità con cui ormai si va al bancomat a prelevare denaro. Ma i recenti spifferi da ambienti bancari, riportati dalla stampa romana, raccontano del recente scatto, forse quello decisivo, di Crédit agricole Cariparma che dovrebbe aver staccato i due avversari per la sottoscrizione dell’aumento di capitale per il salvataggio da 150 milioni della Cassa di risparmio di San Miniato. Un allungo “spinto” dal favore di Banca d’Italia che preferirebbe proprio l’istituto di credito al fondoBarens Re e alla cordata d’industriali italiani guidata da Vincenzo De Bustis.

La ricostruzione degli ultimi giorni parla di un salvataggio di altre due banche, oltre a Carismi: quella di Cesena e quella diRimini. Queste ultime due, secondo il disegno tra Banca d’Italia e Crédit agricole, verrebbero fuse per creare una realtà in Emilia Romagna, nei territori attigui a quelli in cui è presente Cariparma. La San Miniato, invece, verrebbe inglobata. E qui sta il problema, perché si temono tagli al personale. «Le ultime indicazioni avute – dice Claudio Fiaschi della Fisac Cgil – parlavano di 156 dipendenti vicini alla pensione. Circa il 25% dei 600 lavoratori totali. Se si dovesse realizzare il piano di Crédit agricole e dovesse scomparire la direzione generale della banca da San Miniato, il timore è di assistere a dichiarazioni di ulteriori esuberi. E questo, fatalmente, ci preoccupa. Se tutta l’operazione sul fronte occupazionale non fosse gestito con ammortizzatori sociali e accompagnamento alla pensione sarebbe inaccettabile».

Comunque è ancora presto per disperarsi su eventuali tagli al personale, visto che i tre soggetti “in gara” sono ancora tali. Crédit agricole ha un vantaggio, ma non ha ancora deliberato le tre trattative all’interno del consiglio d’amministrazione. E, soprattutto, non si è ancora incontrata con il Fondo di garanzia interbancario per eventuali aiuti nella gestione dei crediti deteriorati. La riunione decisiva è in programma il 19 aprile. A quel punto sarà chiaro l’entità di esborso che Crédit agricole Cariparma dovrà sostenere per i tre salvataggi. Da Palazzo Formichini, sede di Carismi, nessun commento ufficiale. Solo voci che confermano gli ultimi sviluppi con l’assicurazione di essere in vista del traguardo finale di una corsa davvero estenuante».

Photo by Images_of_Money

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