Mercoledì 5 aprile si è tenuto un incontro tra le scriventi OO.SS. e l’azienda, a cui hanno partecipato anche l’Amministratore Delegato e il Responsabile della Direzione Mercato, per fare il punto della situazione a seguito della chiusura dell’OPT.
L’OPT è stata una risposta chiara alla BCE e al mercato sull’importanza di un modello di banca orientata al territorio: la relazione e il rapporto con la clientela giustificano l’esistenza delle Banca e della rete di sportelli e questo eccezionale lavoro, se affidato a dei computer, sarebbe stato senza alcuna ombra di dubbio un vero e proprio fallimento. Vincente, ancora una volta, è stato proprio il FATTORE UMANO. L’OPT oltre ad aver visto l’adesione plebiscitaria dei dipendenti soci e delle loro famiglie è stata fondamentale per dimostrare che la Banca ha ancora un patrimonio di clienti. Anche il Responsabile della Direzione Mercato, infatti, ha proferito parole di enorme ringraziamento per lo sforzo fatto da tutti per quanto rimangano ancora 20.000 soci, per circa 700 mln di capitale, che hanno deciso di non aderire all’OPT. Ha poi affermato che la gran parte delle colleghe e dei colleghi del Gruppo Veneto Banca hanno capacità e qualità spesso migliori rispetto a quelli che ha conosciuto in altre realtà.
L’Amministratore Delegato, in sintesi, ha dichiarato che dopo il riconoscimento dei requisiti di solvibilità da parte della BCE, per ottenere gli aiuti statali, mancano ancora alcuni passaggi tra cui il parere della Commissione D.G. Competition con la quale, per ora, i rapporti sono intrattenuti direttamente dal MEF in una triangolazione Banca-MefDGComp che prossimamente dovrebbe poter veder partecipare anche Veneto Banca.
L’importo del reale fabbisogno di capitale non è ancora chiaro e pertanto anche il Piano Industriale non può essere presentato. Ormai però siamo tutti certi, vertici compresi, di una cosa: è indispensabile che si decida e che lo si faccia in fretta!
L’Amministratore Delegato ha ribadito che il credito deteriorato è un buco nero che deve essere ceduto al più presto affinché venga espunto dal capitale di vigilanza. Ha inoltre precisato che la pulizia potrà considerarsi terminata quando si saranno vendute le sofferenze.
Ha rappresentato come l’impatto mediatico/percettivo dell’opinione pubblica sia stato più dannoso dei problemi reali e sia stata una delle cause della perdita di molta liquidità. In merito a certe modalità/affermazioni di una parte della stampa locale, la banca è determinata a rivolgersi alla Consob perché certi comportamenti dovrebbero essere in qualche modo sanzionati.
Il Consiglio di Amministrazione e tutto il Gruppo sono impegnati e stanno lottando per fare presto, ma sarebbe opportuno che si levasse con forza un appello anche da parte della Politica e dei Territori.
Come Parti Sociali abbiamo sempre chiesto di fare presto, come esprimono anche le dichiarazioni congiunte delle Segreterie Nazionali nel comunicato unitario del 7 aprile u.s. di cui abbiamo estratto il passaggio più significativo:
“Il Governo deve agire per dare la sveglia a Bruxelles. I tempi delle decisioni per la ricapitalizzazione precauzionale pubblica devono essere veloci e non si puo’ correre il rischio di sprecare le risorse previste nella legge di stabilità per il 2017 per lungaggini burocratiche dell’Europa. Per questo siamo pronti ad organizzare un presidio e una manifestazione a Bruxelles”.
Alla luce di quanto sta emergendo, pur continuando a ritenerlo un ‘bagno di sangue’, sul tavolo rimane un unico progetto che, a detta dei vertici delle due banche, sarebbe in grado di rilanciarle: un Piano Industriale combinato Veneto Banca/BpVi che prevede la fusione delle due banche, ma con molta incertezza sulle tempistiche.
Rimangono comunque una serie di problematiche ancora in sospeso che abbiamo chiesto vengano rapidamente affrontate e che elencheremo in una apposita lettera da inviare alla Direzione Risorse Umane in vista degli incontri delle prossime settimane.
Montebelluna, 10 aprile 2017
RR.SS.AA e COORDINAMENTI AZIENDALI VENETO BANCA
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN