I Direttivi FISAC CGIL congiunti di BANCO BPM esprimono forte preoccupazione per le posizioni aziendali fino ad oggi maturate nel corso della trattativa in Banca Intesa Sanpaolo sui contratti c.d “ibridi”
L’obiettivo di buona occupazione stabile, ad oggi trova un riscontro parziale e problematico nella proposta aziendale di assunzioni con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato part-time e di contratto autonomo di mandato o agenzia di consulente finanziario.
Come riportato nel dispositivo finale del direttivo nazionale della Fisac Cgil di intesa Sanpaolo, le modalità proposte per l’assunzione di nuovi colleghi che non prevedono una netta e chiara perimetrazione dei tempi e dei modi, senza una regolazione degli elementi di lavoro autonomo che tenga conto anche delle future evoluzioni della disciplina in merito alle sue tutele, rischiano di introdurre nuove pericolose forme di lavoro all’interno del CCNL.
Ciò provocherebbe un aumento della precarietà, della variabilità del salario, con un rischio di incremento di quello discrezionale a scapito di quello contrattato, nonché pericolose competizioni al ribasso tra i lavoratori, la crescita delle pressioni commerciali e di dinamiche di continua ricattabilità, con ricadute fortemente negative per lavoratrici e lavoratori rendendo più facile la disgregazione della loro unità.
Il Direttivo Banco BPM condivide con il Direttivo di Intesa SanPaolo la volontà di garantire la piena tenuta del C.C.N.L., di contrastare ogni tentativo di destrutturazione o di indebolimento dello stesso e sostiene lo sforzo di contrastare la frammentazione del mondo del lavoro e della rappresentanza.
In questo momento di forte attacco a tutto il lavoro dipendente, le forze vanno concentrate verso la difesa dei lavoratori in servizio ma anche e soprattutto verso i futuri nuovi assunti già penalizzati dal Jobs Act, dall’ eliminazione dell’ art. 18 e da riduzioni salariali, senza accettare l’impostazione delle aziende che prevede l’uso della riduzione del costo del personale quale unica via per risanare le criticità del settore.
L’obiettivo della Fisac, nel solco delle battaglie della CGIL per una contrattazione inclusiva, per la carta dei diritti e alla vigilia di un’importante campagna referendaria è quello di estendere diritti a chi non li ha, non certo di togliere o diminuire quelli esistenti. C’è anche nel nostro settore una fetta crescente di lavoratori e lavoratrici fuori dal contratto collettivo, a cui non parliamo con la nostra azione quotidiana, e che conoscono solo la ricattabilità della contrattazione individuale. Questo aspetto ha indebolito la nostra rappresentanza e la stessa contrattazione. Va svolta al contrario una azione di estensione della sfera della rappresentanza, dei diritti e della contrattazione, proprio di quel lavoro oggi frammentato e disperso, verso cui va esercitata una forza inclusiva e riunificante.
Il CD si impegna e impegna la Segreteria ad operare per la difesa e la tutela dei diritti di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori e per e per una contrattazione inclusiva che si sviluppi nel solco delle previsioni del CCNL
Il Direttivo congiunto di Banco Bpm per questi motivi appoggia e condivide il dispositivo finale del Direttivo di IntesaSanPaolo.
Milano, 13 gennaio 2017