L’accordo sul piano industriale del gruppo Ubi – intervista e testi

da rassegna.it – È durata 35 ore la maratona di sabato e domenica nella sede del Gruppo UBI a Bergamo: con una firma si è conclusa, così, una trattativa durata quattro mesi che ha visto in diverse occasioni momenti di tensione e il rischio di rottura, nella complicata gestione dei tagli previsti dal Piano Industriale del Gruppo.

“Il Piano industriale è caratterizzato dalla fusione per incorporazione in UBI Banca delle sette banche-rete che costituiscono il Gruppo, tra queste anche la Banca Popolare di Bergamo”, hanno spiegato Pierangelo Casanova e Mauro Pedroni per la Fisac Cgil, Paolo Citterio per Fabi, Andrea Battistini per First Cisl e Claudia Dabbene per Uilca Uil di Bergamo. “Questo processo, insieme alla volontà aziendale di ridurre ulteriormente il costo per le spese del personale, è stato oggetto della difficile trattativa. Abbiamo ottenuto che i 600 esuberi annunciati dal Gruppo per il 2017 siano volontari e incentivati con l’utilizzo del fondo di solidarietà del settore. Non è possibile, al momento, calcolare quanti lavoratori delle unità operative di Bergamo aderiranno alle uscite volontarie. L’intesa prevede anche la stabilizzazione di 96 precari e 200 nuove assunzioni nel biennio 2017-2018. Altre 700 uscite saranno oggetto di una nuova futura trattativa. Vogliamo sottolineare come, in una fase delicata del settore, sia possibile gestire attraverso gli strumenti del Contratto nazionale le ricadute dei processi di cambiamento in atto”.

Oltre all’accesso volontario al fondo di solidarietà (che è pagato dalle banche e dai lavoratori), si prevede, in continuità con gli anni passati, il ricorso a giornate di solidarietà sempre volontarie (Social Day, con retribuzione al 40%).

“La costituzione di un’unica banca-rete è stata anche l’occasione per iniziare un processo di armonizzazione dei contratti integrativi che per 10 anni hanno seguito strade diverse nelle diverse sette banche” continuano i sindacalisti. “Abbiamo già trattato alcuni istituti importanti come quello del buono pasto e dell’indennità di mobilità, garantendo il mantenimento in via continuativa dei trattamenti retributivi, ma il processo che va verso un nuovo contratto aziendale unico continuerà anche nel 2017.

A Bergamo e in provincia per il Gruppo UBI lavorano circa 3.000 persone, di cui circa 1.400 nella Banca Popolare di Bergamo, 700 per la capogruppo UBI Banca e poco meno di 800 per la società di servizi UBISS (per quest’ultima, la più vulnerabile ed esposta a eventuali esternalizzazioni, sono state rinnovate per tutta la durata del Piano Industriale le garanzie occupazionali in scadenza nel 2017).

“Per tutti questi lavoratori prevediamo di organizzare una serie di assemblee in cui illustrare nei dettagli l’accordo a partire da lunedì 19 dicembre” concludono i sindacalisti.

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Photo by stevebustin

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