Era prevedibile e sta purtroppo accadendo: l’approssimarsi del voto del 4 Dicembre e la conclusione di una campagna elettorale nella quale si è annunciata in caso di vittoria del NO “la fine della storia” ci fa assistere a strumentalizzazioni e speculazioni di ogni sorta.
La sortita del Financial Times ispirata anche dal dopo Brexit e dal futuro negoziato con la UE, quindi tutt’altro che neutra, ripresa dai più importanti media italiani, é solo l’ultimo capitolo, per ora, di questa saga. Annunciare rischi per 8 banche e addirittura non solo la sopravvivenza di MPS, le banche Venete, Etruria, tutte al centro di differenti situazioni ampiamente note ma addirittura il buon esito della ricapitalizzazione di Unicredit nel 2017, é inaccettabile, soprattutto collegandole ad un voto referendario.
Le puntualizzazioni di forma di ieri del Ministro Padoan non bastano.
Il Governo, le autorità di vigilanza, le forze politiche, anche le Istituzioni locali, per quello che la Toscana rappresenta in questa vicenda, smentiscano ipotesi catastrofiste, garantiscano su una fisiologica gestione del post voto nell’interesse nazionale e del paese che non è di questo o quello schieramento.
Dalida Angelini segretaria generale CGIL Toscana
Daniele Quiriconi segretario generale FISAC CGIL Toscana