Di Alessandra Cialdani – dal sito Cgil Toscana – Ci sarò, e ci saremo, alla manifestazione #Nonunadimeno del 26 novembre, per raccontare un’idea di donna differente da quella proposta di continuo dagli schermi televisivi, dai giornali, dalla pubblicità, da molti testi scolastici.
Si moltiplicano le notizie di femminicidi e violenze orribili, ma per quanto la crisi aggravi la situazione non si tratta di un fenomeno nuovo. La convinzione che le donne siano oggetto di proprietà, da valutare in funzione del gusto o dell’approvazione maschile, è radicata con forza nelle nostre società. Ancora nel 2016 bambine e adolescenti sono spinte non a sviluppare le proprie unicità e inclinazioni, ma ad inseguire un modello estetico e di comportamento che incontri il gusto degli uomini intorno a loro: familiari, compagni di scuola, e più avanti il partner, i colleghi, l’eventuale datore di lavoro. Una donna docile, accondiscendente, bella e curata, che non occupi posti di responsabilità, che a parità di lavoro guadagni meno, che si faccia carico della famiglia. Che non ambisca all’autodeterminazione e alla realizzazione di sé. Così qualche “uomo” si sentirà legittimato a far valere i propri diritti sull’oggetto di sua proprietà. Se questo deciderà con chi stare o non stare, se vorrà scegliere di studiare, lavorare o fare figli, di truccarsi o no, di vestirsi, divertirsi ed esprimersi come desidera.
Cambiare questa mentalità è la nostra sfida. Il 26 sarò a Roma (partenza della manifestazione da piazza Repubblica alle 14) insieme a migliaia di altre donne e ragazze, uomini e ragazzi, per condividere un’idea di parità che va alimentata ogni giorno. Per poterci dire presto donne forti e libere, e uomini migliori.
(l’autrice è esponente del Coordinamento donne di Cgil Toscana e della Fisac Cgil)