Toscana, presentato il nuovo numero di Focus Economia Toscana

Firenze 21.11.2016 – Già dalla precedente nota trimestrale avevamo  rivisto al ribasso, sulla base del quadro informativo di Prometeia, i valori relativi al PIL, agli investimenti e al valore aggiunto. Oggi confermiamo, per il 2016, la tendenza di una crescita al di sotto delle aspettative. Riguardo al 2015 il dato assestato, rilasciato da Prometeia, evidenzia un impercettibile movimento positivo del PIL toscano in termini reali (+0,3%) con una revisione al ribasso di 5 decimi di punto nei confronti delle precedenti stime aggiornate ad aprile.

Sul mancato obiettivo della previsione ha inciso, in negativo, il trend degli investimenti che si mantengono ad a un livello decisamente insufficiente a invertire il ciclo economico.

Ancora una volta la Toscana deve affidarsi all’export per mantenere un comunque incerto equilibrio. Le nostre previsioni ci danno infatti per i prossimi due anni una crescita, ancorché non esplosiva, delle esportazioni toscane, soprattutto di nuovo nella meccanica e, forse, nell’agricoltura.

Quanto potrà durare questa situazione non è facile da prevedere. Anche sul commercio internazionale pesano infatti, grosse incognite (Brexit, protezionismi di ritorno nell’America di Trump). Disarmante e la stagnazione del mercato del lavoro nella nostra regione.

Qualche miglioramento del tasso di disoccupazione che passa dal 10,2% al 9% -comunque a livelli molto più alti rispetto al periodo pre crisi- unito ad un aumento del tasso di occupazione che presenta un valore positivo di quasi due punti percentuali, prefigurerebbero un miglioramento della situazione occupazionale. Sono i dati INPS, però, che ci riportano alla realtà del lavoro in Toscana. Nei primi otto mesi del 2016 le assunzioni sono diminuite complessivamente del 7% con un particolare decremento dei contratti a tempo indeterminato (-31,3% su anno). In alternativa crescono del 4,5% i rapporti a termine. Il lavoro stabile viene sostituito, e solo in parte, da quello instabile.  Il peggioramento della qualità del lavoro è confermato dall’aumento spropositato di voucher. Nei primi otto mesi del 2016 ne sono stati venduti 7,1 milioni pari ad un aumento del 42,4% rispetto allo stesso periodo del 2015.  Preoccupal’aumento della Cig e il numero dei percettori di trattamenti di disoccupazione (Aspi; Naspi, Discol etc) cresciuti di 16. 475 unità in un anno. In questa situazione pressoché stagnante dell’economia reale il credito non offre lo stimolo necessario e che ci che ci si aspetterebbe dal sistema bancario.  Gli impieghi continuano ad essere in discesa, soprattutto  nel comparto delle costruzioni. L’unico segnale in controtendenza è il ridimensionamento delle sofferenze.

Lavoro: Prosegue la contrazione dei flussi in ingresso sul mercato del lavoro 

Calano le assunzioni complessive del 7%, -31.3% i tempi indeterminati, +4.2%. Da rilevare che in un anno la quota del tempo indeterminato sulle assunzioni totali scende dal 27,6% al 20,4% mentre per il lavoro a termine sale da dal 54,7% al 61,3%.

In compenso nei primi otto mesi del 2016 per la Toscana sono stati venduti 7,1milioni di voucher con un aumento del 42,4% sul 2015 anno in si era registrata una crescita era stata tuttavia pari al 85,5% sul 2014.

Cassa Integrazione: cresce del 5% la CIG

Ancora nei primi nove mesi del 2016 la tendenza della cassa integrazione toscana è verso la crescita (al contrario sta diminuendo a livello nazionale), con un saldo del +5% rispetto ai primi tre trimestri del 2015, da 26,5 a 27,8 milioni di ore.  Continua la tendenza al ridimensionamento della cassa integrazione ordinaria (-31%), mentre per certi versi preoccupate è l’incremento della cassa straordinaria (+9%), che adesso supera i 19 milioni di ore. La cassa in deroga cresce di oltre l’80%, ma su numeri relativamente piccoli (la sua attivazione dipende ormai dalle disponibilità finanziarie liberate dal governo a scadenze discrezionali).

Speciale indennità di disoccupazione: le prestazioni di sostegno al reddito al 30 settembre 2016.

Il confronto con il dato dello stesso periodo del 2015 presenta alcuni problemi dovuti ai cambiamenti relativi alle prestazioni economiche a favore dei lavoratori che si vengano a trovare in una situazione di disoccupazione involontaria (del 1 Gennaio 2013 l’indennità di disoccupazione ordinaria non agricola con requisiti normali è stata sostituita dall’ASPI e dalla Mini-Aspi, dal 1 Maggio 2015 queste ultime sono state sostituite dalla Naspi ed è stata introdotta la disoccupazione per i lavoratori con contratto di collaborazione Dis-coll).

Considerando i totali delle prestazioni economiche al 30 Settembre del 2015 e del 2016, senza considerare le diverse tipologie. Si osserva che a livello regionale le prestazioni nel primi nove mesi del 2016 sono fortemente aumentate (+15,8%) rispetto allo stesso periodo del 2015.

Economia: cambio di tono per la dinamica del prodotto regionale.

Riguardo al 2015 il dato assestato, rilasciato da Prometeia, evidenzia un impercettibile movimento positivo del PIL toscano in termini reali (+0,3%) con una revisione al ribasso di 5 decimi di punto nei confronti delle precedenti stime aggiornate ad aprile; gli effetti positivi del lento ripristino della domanda interna vengono così spostati sul 2016, per il quale la stima di crescita è stata rivista al ribasso di 4 decimi di punto rispetto alla precedente elaborazione (da +1,2% a +0,8%). Su questo assestamento in negativo del consuntivo dell’anno precedente ha inciso profondamente la revisione degli investimenti, con una variazione che diviene negativa (-0,9%) e una attenuazione di circa un punto della stima per il 2016 (+1,3%).

Export: i dati del secondo trimestre 2016
L’andamento dell’export nel secondo trimestre del 2016, rispetto al 2015, risulta moderatamente positivo. Nel primo trimestre del 2016 l’export della meccanica, nel suo complesso, sale del 2,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi ad un valore delle esportazioni di circa 5,99 MLD di euro. Tuttavia, l’andamento dei settori che la compongono è piuttosto vario: risulta, infatti, in calo l’esportazione degli apparecchi elettrici (-6,8%) e dei mezzi di trasporto (-5,4%); buone performances si registrano, invece, nel settore dei metalli di base (+6,9%), in quello della produzione degli apparecchi elettronici (+3,8%), e dei macchinari non altrimenti classificati (+5,3%). Per quanto concerne il TAC, il secondo trimestre 2016 (rispetto al medesimo periodo del 2015) fa registrare una flessione di -1,1%. In forte diminuzione risulta anche l’export dell’industria estrattiva che fa registrare un -13,2%. L’agricoltura, invece, vede crescere le esportazioni del 5,1%.

Infine l’Altra Industria (le attività manifatturiere diverse da quelle meccaniche e della moda) fa registrare una crescita dello 0,9%.

Secondo stime basate su dati Prometeia le esportazioni della Toscana a fine del 2016 si attesteranno attorno ai 32 MLD  e sono state corrette al ribasso di un MLD. Nei due anni successivi queste cresceranno rispettivamente del 2,3% (variazione 2016-2017) e del 2,6% (variazione 2017-2018), giungendo a 33,7 MLD nel 2018.

Credito: forse finita la corsa delle sofferenze

Il dato di giugno 2016 relativo alle sofferenze bancarie risulta in calo, seppur lieve, rispetto a quanto fatto registrare a marzo. È la seconda volta che accade dal 2009.

La lunga ascesa delle sofferenze bancarie sembra quindi essersi fermata in questo 2016, questo almeno per quanto riguarda gli importi. Infatti i soggetti coinvolti arrivano per la prima volta a 83.290. Nei prossimi numeri potremo vedere se le tendenze saranno confermate o smentite.

Recentemente nei giornali sono apparse notizie relative ad una nuova propensione al risparmio degli italiani e della fuga dagli investimenti. La combinazione di questi due elementi spinge i depositi delle famiglie oltre la soglia  dei 57,6 miliardi di euro. Dal 2011 un aumento di 13 miliardi.

Sul versante degli impieghi nei settori produttivi rimane da evidenziare, ancora una volta, la caduta libera del settore delle costruzioni, ormai prossimo a scendere sotto la soglia dei 6 miliardi.

Il dato generale degli impieghi risulta invece stabile da quasi un anno.

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