Nella quarta bolgia dell’ottavo cerchio dell’inferno dantesco gli indovini, coloro che vaticinavano il futuro, i profeti di sventura, venivano puniti con la testa rivolta verso le reni. Essi erano destinati, vista la loro malformazione divina, a camminare all’indietro perché non potevano guardare avanti.
Nonostante siano passati oltre 700 anni la metafora è ancora valida.
In queste settimane, in questi mesi, abbiamo con pazienza e responsabilità, composto con attenzione e limitato i comunicati di critica alla nostra azienda (e sottolineiamo nostra) perché ne vogliamo il bene; specialmente ora i documenti possono diventare pubblici ed essere strumentalizzati contro di Noi. La ricerca della solitaria ribalta è dannosa ai lavoratori anche perché la delicatezza della negoziazione con i potenziali acquirenti non va inquinata da speculazioni giornalistiche istigate da chicchessia, che non ha nulla da perdere e tipiche di chi è abituato a dare la colpa sempre agli altri.
E’ bene ricordare che esistono luoghi dove confrontarsi sui problemi e “darsele di santa ragione” e lì va espletato il nostro ruolo compiutamente.
Noi crediamo nel rilancio della nostra Azienda, fondamentale per il nostro futuro; per questo occorre – quanto prima – un piano industriale sostenibile che rilanci la nostra Banca nel breve, nel medio e nel lungo periodo.
Oggi, ancora più di ieri, bisogna valorizzare il lavoro e l’impegno dei colleghi e la confermata fiducia da parte della clientela, fattori che hanno permesso di conservare il ruolo della Banca sul territorio.
È ora che il credito di Nuova Banca Marche aumenti il suo sostegno al territorio, al tessuto economico presente nei territori dove operiamo e attragga, ancora di più, la migliore clientela: erogare credito buono, sano, questo deve essere il nostro obiettivo. Quando la proprietà sarà definita, avremo anche un assetto patrimoniale migliore che consentirà di potenziare il settore del credito. La macchina è pronta e i Lavoratori hanno dimostrato di possedere le competenze e le capacità per continuare a esserne i piloti più affidabili.
Dal futuro acquirente di NBM vogliamo un piano industriale sostenibile e di rilancio che tenga conto di quanto sopra.
No a qualsiasi tipo di macelleria sociale.
Le OO.SS. Confederali di concerto con le Segreterie Nazionali, continuano a profondere l’impegno massimo per la futura gestione degli eventuali esuberi, tenendo conto degli interessi di chi potrebbe essere esodato ma anche e soprattutto di coloro che rimangono a lavorare (e rappresentano una più ampia maggioranza).
Occorre avviare da subito un tavolo di informazione e confronto per quanto riguarda il futuro nostro, della clientela e del territorio, Noi siamo pronti e vogliamo incidere su ciò che sarà fatto, insieme, uniti e unitari.
Sono stati fatti passi in avanti ma occorre ancora migliorare le Relazioni Industriali in Azienda soprattutto in questo delicato momento; vi sono tanti temi aziendali che meritano attenzione, tra i quali segnaliamo:
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Pressioni commerciali che vanno contenute e non debbono incrinare la coesione in questo particolare momento della vita aziendale;
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Corsi di autoformazione di 36 ore programmati durante l’orario di lavoro (!!!);
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Prestazione lavorativa quadri direttivi;
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Fruizione permessi ex art 100 e banca ore.
Siamo pronti – come sempre – per ingaggiare il necessario confronto con l’Azienda.