Megale BPVI – se qualcuno pensa a licenziamenti e uso 223 troverà solo la mobilitazione e lo sciopero.

Agostino Megale commenta Ansa (ANSA) – MILANO, 12 OTTOBRE 2016 – Incontro questo pomeriggio tra il vertice della Banca Popolare di Vicenza e i segretari generali dei sindacati dei bancari per discutere della complessa situazione in cui versa l’istituto berico, su cui aleggiano voci di una drastica riduzione del personale.

L’incontro, a quanto si apprende, sarebbe stato giudicato interlocutorio e insoddisfacente dai sindacati in quanto il presidente Gianni Mion e l’amministratore delegato Francesco Iorio non avrebbe messo sul tavolo un piano industriale in cui inquadrare il rilancio della banca e gli eventuali esuberi. Iorio e Mion, a detta dei sindacati, si sono limitati a prospettare l’esigenza di ridurre i costi di un centinaio di milioni allo scopo di tamponare la difficile situazione della banca, senza quantificare il numero degli esuberi, che i sindacati sono convinti si attestino attorno alle 1.400 unità. Sia Mion che Iorio avrebbero detto di guardare con favore a una fusione con Veneto Banca ma sul punto non sarebbe ancora chiara la posizione del fondo Atlante e di Alessandro Penati mentre il presidente di Veneto Banca, Beniamino Anselmi, si è già detto contrario.

Da parte loro i sindacati sono stati compatti nel chiedere un piano industriale che contenga una prospettiva di rilancio e hanno promesso di contrastare con ogni mezzo esuberi che non avvenissero su base volontaria. “Se qualcuno pensa a licenziamenti collettivi e all’utilizzo della 223 troverà soltanto l’opposizione di tutto il sindacato, la mobilitazione dei lavoratori e lo sciopero della categoria” ha commentato Agostino Megale della Fisac Cgil, che non ha voluto confermare lo svolgimento dell’incontro. “Immaginare di affrontare i problemi e risanare la banca, richiede un progetto e un piano industriale di cui ad oggi non vedo le tracce all’orizzonte. Senza un piano e un progetto industriale – conclude – e con ricatti e drammatizzazione sull’occupazione non si va da nessuna parte se non allo scontro”. Nessun incontro tra le parti è stato al momento programmato.(ANSA).

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