Deutsche Bank: il problema non è la multa… (si fa per dire)

Questa volta le direttive sulle risposte da dare a Clienti perplessi o sfiduciati sono arrivate quasi subito, per cui non crediamo si sia trattato di un fulmine a ciel sereno. Il problema è che i procedimenti attivati da autorità giudiziarie nei confronti di ormai non si contano più e le richieste di sanzioni sono sempre più esorbitanti. Secondo il Sole 24 ore, fino a questo momento siamo arrivati ad un esorbitante costo complessivo di circa 20 miliardi di Euro! Ovviamente le rassicurazioni sono quelle conosciute (la banca è sana, c’è un sacco di liquidità, non è detto si paghi quello che viene richiesto) e speriamo siano coerenti con la realtà. Insomma, di fronte alla richiesta di una sanzione da 14 miliardi di Dollari avanzati dagli USA non si rimane nemmeno troppo sorpresi. Le famose “litigation” citate ogni tanto da Cryan sono state in parte già messe in conto e stanziate a bilancio, anche se questa volta l’ammontare è così alto che siamo convinti abbia provocato qualche scompenso ai piani alti di Francoforte… Lasciamo stare che chi commette reati finanziari o comunque in questi ambiti si comporta in modo difforme dalle regole, pur avendo causato disastri economici e magari ridotto in miseria migliaia di persone (non parliamo solo dei risparmiatori) possa “contrattare” l’ammenda con l’Ente regolatore: queste pratiche sembrano riservate alle banche ed escludere i banchieri e non si capisce bene perché. Teniamo pure conto che, nel caso specifico, si tratta di vicende del 2008 che quindi non riguardano direttamente gran parte del “Board” attuale. Il problema però secondo noi è un altro ed ha a che vedere con la “filosofia” che sta alla base di queste vicende. Retoricamente, ci chiediamo se queste pratiche disoneste siano frutto di un gruppo di persone poco avvedute (stiamo utilizzando un eufemismo, come ben si comprende) oppure se anche oggi accadrebbero le stesse cose qualora le condizioni fossero le medesime di allora. In poche parole, i banchieri di oggi non fanno queste cose perché le giudicano sbagliate o perché al momento è un po’ più difficile farla franca? Come si sa i processi alle intenzioni valgono poco ma a nostro avviso un “esame di coscienza” preventivo dovrebbe essere d’obbligo per coloro che hanno certe responsabilità e soprattutto per chi li mette al comando di imprese che decidono il destino di tante persone. L’humus culturale che ha creato i disastri di qualche anno fa, in DB e non solamente, di cui oggi fanno le spese cittadini, risparmiatori e dipendenti non è mutato di una virgola. L’idea che le aziende finanziarie abbiano il diritto non solo a guadagnare ma a mettersi in tasca un sacco di soldi (ma non il dovere di restituirli se li perdono) rimane incardinato nella cultura dei banchieri e financo degli organismi di controllo. Bankitalia ha invocato a più riprese la redditività delle banche come elemento fondamentale, anche a costo di licenziare, la stessa BCE è su una lunghezza d’onda del tutto simile, il governo italiano…beh, lasciamo perdere, i vari management bancari ragionano esattamente come prima, anche perché gira e rigira sono composti dalle stesse persone di qualche anno fa. Salvo le litanie di qualche convegno o le dichiarazioni rilasciate per dovere d’ufficio, ancora oggi la logica che informa l’operato delle banche non è veramente cambiata. Basta vedere cosa accade da noi: vi sembra che le pressioni commerciali siano diverse? I profili delle persone che dirigono le varie strutture sono differenti rispetto a qualche anno fa? Avete mai sentito parlare seriamente di etica della vendita?

Siete persuasi che se non vi fosse un accordo (peraltro ad onor del vero rispettato) la banca non avrebbe cercato di ridurre ancora l’occupazione (cosa che cerca comunque di gestire con i contratti a termine o di somministrazione)? Secondo noi il problema vero, oltre alla multa salata ed a quello che potrebbe significare in termini di riflessi negativi sull’occupazione, il fatto culturalmente rilevante è che in dieci anni non si è fatto un solo passo avanti. Le aziende di credito sono ancorate a logiche di profitto che hanno provocato, provocano e provocheranno solo grane. Poi non veniteci a parlare di nuovo e di mondo che cambia per favore: qui, ancora una volta, il fatto è che rimane tutto come prima.

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Photo by Circula Seguro

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