Veneto Banca: tra passato e futuro, il nuovo numero di Periscopio

Le ultime drammatiche vicende, culminate con l’arresto dell’ex A.D. Vincenzo Consoli, confermano in pieno i nostri peggiori sospetti, gli stessi che ci portarono a prendere una posizione chiara alla vigilia dell’assemblea del cosiddetto ribaltone. Secondo gli inquirenti, infatti, Consoli era ancora in grado di intervenire in specifiche dinamiche dell’azienda, esercitando pressioni esterne su manager o dipendenti o taluni consiglieri, ecc.ecc. Tutto questo non ci stupisce affatto!

Ci aspettiamo che questo sia solo l’inizio e che la magistratura possa accertare tutte le responsabilità, fino in fondo.

Ci aspettiamo anche che quanto accumulato illecitamente venga redistribuito tra i risparmiatori pesantemente penalizzati, compresi i dipendenti/soci, valutando naturalmente caso per caso, perché, come possiamo ben vedere, non tutti i soci sono uguali…(vedi alla voce “piacerini”).

Chiudiamo con questo una pagina che ha visto le OO.SS di Veneto Banca impegnate nel raggiungimento dell’obiettivo fondamentale: salvare la banca dal possibile default! Ora possiamo dire che l’obbiettivo, almeno per il momento, è stato raggiunto.

Ora, da parte nostra, tutto l’impegno è rivolto alla tutela dei colleghi incolpevoli, che possono trovarsi loro malgrado invischiati in situazioni spiacevoli, non per propria responsabilità, ma per avere necessariamente obbedito alle politiche aziendali e subito le pressioni commerciali, condite da una generale opacità nelle procedure e nelle mansioni. Possiamo legittimamente sospettare, a questo punto, che tale opacità sia stata creata ad arte negli anni per evitare di individuare le vere responsabilità. Come diciamo da sempre, la mancanza di procedure chiare e di altrettanto chiari e rigorosi mansionari produce confusione nel “chi fa cosa”. Tanto più quando viene data prevalenza assoluta, se non esclusiva, all’azione commerciale, trascurando gli aspetti amministrativi e gestionali, nell’ingenua convinzione che sia sufficiente raggiungere gli obiettivi commerciali per rendere produttiva un’azienda: non è affatto così! Già da diversi anni i dati di bilancio dicevano che la produttività espressa dal lavoro dei dipendenti non si trasformava in produttività di impresa a causa di mal funzionamento gestionale. Come diceva qualcuno, “ottimi soldati ma pessimi generali”!

Dopo tanti tentennamenti, colpi di coda ed ostacoli di varia natura, possiamo ora dire che Veneto banca ha la possibilità di ripartire da una base diversa, quella della serietà. Questo non significa che i problemi siano risolti, ma ci aspettiamo con la controparte un confronto aperto e onesto, nel pieno riconoscimento dei ruoli, partendo dal presupposto che il lavoro dei colleghi di questa banca è sempre stato eccellente, ma mal governato, e che le potenzialità quindi sono altissime, se bene indirizzate.

Gli errori del passato possono insegnarci qualcosa?

I fatti hanno dimostrato, per l’ennesima volta, che il modello di gestione padronale è perdente e superato definitivamente dalla storia.

Ma hanno anche dimostrato che una certa insofferenza verso le regole, l’eccesso di protagonismo aziendalista e la competitività esasperata, non solo penalizzano il lavoro dipendente, ma portano inevitabilmente, prima o poi, anche alla rovina delle aziende, provocando gravi danni all’economia.

Troviamo raccapricciante che ancora oggi, dopo tutto quello che è successo, si ricorra alle pressioni commerciali e si assegnino budget, lasciando ai lavoratori il compito più difficile, quello della riconquista della fiducia dei clienti!

Prendiamo sul serio le dichiarazioni di Penati : “Abbiamo un compito arduo davanti a noi ma sono convinto che, con il contributo di tutti, riusciremo a portarlo a termine e magari a rappresentare un nuovo straordinario caso di rilancio economico e sociale. E questo e’ il nostro responsabile e fiducioso convincimento”.

Da parte nostra, possiamo affermare che i lavoratori di Veneto Banca si apprestano ad affrontare un futuro incerto e non privo di rischi, con la chiara convinzione che ci siano tutti i presupposti per poter veramente voltare pagina e riprendere il ruolo positivo che deve avere una banca per l’economia dei territori in cui opera, evitando gli errori del passato.

Eticità, responsabilità sociale, sobrietà devono essere, a parer nostro, le parole d’ordine della nuova Veneto Banca: ognuno faccia la sua parte!

Periscopio nr.3_2016

Photo by @lattefarsan

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