Per: Footprint, tracce ancora incerte… distanti sul pendolarismo

Nell’ambito del confronto in corso sulle  procedure relative al Piano Industriale 2015-2017, oggi si sono concluse due settimane di intense e difficili trattative, nel corso delle quali abbiamo affrontato le questioni del foot-print e del pendolarismo.

Il confronto si è chiuso purtroppo con un “nulla di fatto” a causa delle posizioni della delegazione aziendale, che ha manifestato l’idea di attuare le profonde ristrutturazioni insite nel progetto foot print mediante la disapplicazione dei Contratti Integrativi delle Banche del Gruppo anche per figure professionali esistenti e già normate dai CIA, come i Responsabili delle filiali.

Le OO.SS. hanno respinto tale impostazione sostenendo di non essere disponibili a deroghe sul Contratto Nazionale ed hanno richiesto che – nel verbale d’accordo – si preveda l’istituzione di una Commissione Tecnica Bilaterale per individuare le nuove figure professionali, introdotte con le ristrutturazioni realizzate in questi anni, e definire poi un accordo sui relativi inquadramenti.

In relazione all’accordo sul Pendolarismo, previsto nell’accordo quadro del 14 agosto e fortemente voluto dalle OO. SS. considerato che il fenomeno della mobilità territoriale è destinato ad aumentare a causa delle scelte organizzative adottate dal Gruppo in questi anni, le distanze tra le nostre posizioni e quelle aziendali sono ancora abissali  in termini di decorrenza, in termini di platea dei lavoratori destinatari dei trattamenti e di quantum del contributo.

La questione più grave è rappresentata, però, dall’idea di controparte di introdurre per la mobilità ordinaria un sistema non universale ed a termine che, invece di essere uno strumento per l’omogeneizzazione dei trattamenti in materia di mobilità,  finirebbe per diventare fonte di ulteriori discriminazioni tra i lavoratori del Gruppo.

A ciò si aggiunga che – contrariamente a quanto previsto in molti altri accordi in essere nei maggiori Gruppi italiani – BPER rifiuta di inserire nell’accordo qualunque norma finalizzata a rendere più trasparente ed oggettivo il processo di decisione sui trasferimenti sia passivi che a richiesta del lavoratore.

Paradossale, contraddittoria ed inaccettabile, riteniamo, infine, la posizione aziendale che, da un lato lamenta i costi eccessivi che comporterebbe un sistema di supporto della mobilità come quello proposto dalla OO. SS. e, dall’altro, pretende che il Sindacato condivida la possibilità che l’Azienda possa erogare discrezionalmente le somme che riterrà più opportune; ciò che sarebbe in assoluto contrasto con la volontà condivisa (evidentemente, solo a parole) di favorire l’omogeneizzazione dei trattamenti per tutti i lavoratori del Gruppo.

Auspichiamo che alla ripresa del confronto, prevista per la metà di settembre, la delegazione aziendale modifichi la propria posizione ed abbandoni le rigidità che hanno caratterizzato il confronto in questi ultimi tempi; qualora ciò non dovesse accadere, la FISAC deciderà con i lavoratori le iniziative da adottare.

Modena, 5 Agosto 2016

Segreteria di Coordinamento Sindacale di GRUPPO BPER

FISAC/CGIL

 

Was this article helpful?
YesNo

    Questo articolo ti è stato utile No

    Pulsante per tornare all'inizio
    error: Content is protected !!