Illustrissimo Presidente,
negli ultimi tempi sul tema relativo ad Equitalia si sono sentite troppe parole, in parte sbagliate, confuse e in ordine sparso, compresa da ultimo il Suo “bye bye Equitalia entro l’anno”. Ciò non è giusto. Non lo è per i lavoratori e le lavoratrici che hanno rappresentato in questi anni un esempio nel contrasto all’evasione fiscale, vero male italiano, e un grande servizio alla legalità.
Per questo vorrei cogliere l’occasione di ricordarLe, che l’attività delle società di riscossione dei tributi, le loro sedi ed i lavoratori che faticosamente, oltreché pericolosamente la svolgono, negli ultimi anni sono stati oggetto di continui attacchi di ogni tipo, e da alcuni mesi leggiamo sulla stampa di proposte di legge mirate a chiudere Equitalia, talvolta perfino senza prevedere la necessaria tutela per gli attuali posti di lavoro.
Le società di riscossione dei tributi, oggi pubbliche, svolgono una fondamentale funzione di recupero di risorse indispensabili per la collettività (principalmente Stato ed Enti Pubblici Locali) oltreché di deterrenza e presa di coscienza dei contribuenti della necessità di adempiere spontaneamente ai loro obblighi fiscali. In questo senso l’attività di riscossione, oggi esercitata con grande professionalità svolge anche un ruolo essenziale nella lotta all’evasione fiscale.
È risaputo essere allo studio una riforma che ne prevede cambiamenti importanti: la FISAC/CGIL ritiene indispensabile, a nome di tutte le lavoratrici e dei lavoratori del settore, tenere conto, nell’elaborazione di tale progetto di riforma, la salvaguardia e la valorizzazione delle professionalità, anche attraverso il mantenimento di un adeguato livello di autonomia gestionale ed economica della futura struttura operativa.
Il rapporto con il cittadino deve, infatti, essere sempre migliorato, ma per farlo non serve “cancellare” Equitalia bensì cambiare le regole e le leggi dello Stato che governano l’attività di riscossione avendo ancora più attenzione al disagio sociale. Sarà così possibile aumentare le entrate per lo Stato, migliorare il rapporto con i cittadini e salvaguardare il lavoro e le condizioni delle migliaia di lavoratrici e lavoratori professionali.
Segretario Generale Fisac Cgil
Agostino Megale