Antiriciclaggio: le informazioni antiriciclaggio

Le Autorità fiscali devono avere accesso alle informazioni degli Stati che compongono l’Unione Europea sulla lotta al riciclaggio dei capitali ed, in particolare, alle informazioni relative agli effettivi beneficiari.
E’ questa una delle proposte che la Commissione ha di recente avanzato a completamento del quadro regolamentare. L’obbiettivo è quello di contrastare la dissimulazione dei redditi e degli asset detenuti all’estero per scopi di frode fiscale (evasione, elusione) ed altri illeciti. Per fare ciò, bisogna modificare la IV Direttiva Ue sul riciclaggio del denaro sporco.
La Commissione propone di estendere anche il perimetro delle informazioni che dovranno essere disponibili alle Autorità fiscali nazionali: i conti nuovi e quelli già esistenti dovranno essere sottoposti a vigilanza cosi come le Società ed i Trust passivi dovranno essere regolati con norme più stringenti. In particolare è sotto attenzione l’attività dei Consulenti fiscali e degli Intermediari finanziari, sui quali la Commissione assicura un intervento normativo. Per gli informatori di azioni di evasione ed elusione fiscale c’è l’impegno di misure dedicate. Allo stato attuale, si prevede lo protezione solo nelle Legislazione di settore, per esempio per ciò che riguarda gli abusi di mercato.
L’Ocse calcola che si perda nel mondo una cifra che oscilla tra i 100 ed i 240 miliardi di dollari ogni anno a causa del trasferimento di profitti in Paesi diversi da quelli in cui dovrebbero essere tassati. Cifra che è pari dal 4 al 10% delle entrate provenienti dalle Imprese. Secondo un calcolo del Centro Ricerche del Parlamento Europeo, nell’Unione Europea ogni anno si perdono dai 50 ai 70 miliardi di Euro.

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