A seguito dell’improvvida esternazione del Presidente del Consiglio e della “lettera aperta” delle Segreterie Nazionali di recente pubblicazione sui quotidiani a tiratura nazionale, questa mattina si è svolto un incontro con l’Amministratore Delegato Avv. Ernesto Maria Ruffini.
Le Organizzazioni Sindacali, partendo dalla preoccupazione rispetto al futuro del Settore, hanno espresso l’esigenza di massima informazione e coinvolgimento in ogni possibile progetto di trasformazione, oltreché di valorizzazione delle professionalità esistenti e di migliore motivazione del Personale.
L’A.D.,pur ammettendo di non essere ancora a conoscenza del punto di approdo finale del progetto di riforma, ha affermato che, con la sua dichiarazione, il Capo del Governo intendeva far riferimento ad una rivisitazione del rapporto del fisco con il cittadino contribuente basata su innovazioni tecnico/informatiche e procedurali che, peraltro, Equitalia ha già cominciato ad attuare con il duplice fine di snellire e semplificare il lavoro degli operatori al front office e facilitare l’interlocuzione con i cittadini.
Al termine di questo processo “non esisterà più l’Equitalia di ieri”, perché sarà cambiato completamente il rapporto con i contribuenti a prescindere dal nome che avrà e dalla sua natura giuridica. Equitalia – ha dichiarato l’avv. Ruffini – mostra la credibilità di tutta la filiera fiscale: “probabilmente è venuto il momento di fare dei passi avanti… ma sono ottimista perché la funzione della Riscossione rimane al centro del dibattito e della progettualità del Governo. Nel panorama politico c’è chi non ci vuole, ma non è questo ciò di cui discute il Governo”. “Nessuno pensa di poter fare riscossione senza neanche uno degli attuali 8.000 dipendenti del Gruppo”.
A questo proposito, oggi, il Presidente del Consiglio ha dichiarato alle agenzie di stampa (la lettera aperta delle Segreterie Nazionali al Premier ha evidentemente portato ad una riflessione) che il tema non è eliminare Equitalia, ma cambiare il metodo: “cambierà il metodo, non è una questione di nome. Il problema non è Equitalia… prima di cambiare il nome cambiamo il meccanismo”.
L’Amministratore Delegato ha continuato dichiarando che, in questo processo di riforma, egli svolge un semplice ruolo di esecutore e che gli viene chiesto di fare analisi e delineare prospettive; la criticità denunciata consiste nella scarsa condivisione delle banche dati degli enti impositori con quella del sistema di riscossione, e pertanto si stanno valutando soluzioni adeguate.
Le Segreterie Nazionali hanno fatto presente che tale criticità non può essere opportunamente risolta con il superamento dell’attuale dualismo, ma occorre emanare leggi che consentano un migliore accesso alle informazioni delle diverse banche dati.
Successivamente l’avv. Ruffini, in risposta alle Organizzazioni sindacali, si è impegnato a rendere partecipi i rappresentanti dei lavoratori delle scelte e dei progetti di riforma che interesseranno il settore, dichiarando anche la propria disponibilità a farsi portatore delle loro istanze.
Roma, 23 maggio 2016
LE SEGRETERIE NAZIONALI