Icbpi: Rassegna Stampa e Fondo

Ciao a tutte/i,
in allegato alcuni articoli della “rassegna stampa” che ci interessano direttamente e il testo completo del DECRETO-LEGGE 3 maggio 2016 n. 59,
a seguire invece L’ART 12 dello stesso e alcune nostre considerazioni.

D.L. 59/2016
ART. 12
Fondo di solidarieta’ per la riconversione e riqualificazione professionale del personale del credito
1. Limitatamente agli anni 2016 e 2017, ferma restando la modalita’di finanziamento prevista dall’articolo 33, comma 3, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148, la finalita’ di cui al comma 9 lettera b) dell’articolo 26 del medesimo decreto n. 148 del 2015, con riferimento al Fondo di solidarieta’ per la riconversione e riqualificazione professionale, per il sostegno dell’occupazione e del reddito del personale del credito, puo’ essere riconosciuta, nel quadro dei processi di agevolazione all’esodo, in relazione a lavoratori che raggiungano i requisiti previsti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato nei successivi sette anni. L’operativita’delle disposizioni di cui al primo periodo e’ subordinata all’emanazione del regolamento di adeguamento della disciplina del Fondo, da adottarsi con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Dall’attuazione di quanto previsto dal presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica

Il 3 maggio è stato emanato il Decreto legge n. 59/2016, che riguarda principalmente norme che agevolino le Banche nel recupero dei crediti, alla luce dei quasi 300 miliardi di rediti deteriorati di cui 200 miliardi circa per sofferenze: è una materia complessa che merita un approfondimento più meditato di quanto non si possa fare in pochi giorni.
Ci soffermiamo solo sull’articolo 12, che abbiamo riportato, e che riguarda altra materia: l’aumento da 5 a 7 anni  del periodo di permanenza nel Fondo di Solidarietà, parte straordinaria, prima del passaggio del lavoratore in quiescenza in carico all’INPS.

Facciamo alcune considerazioni a caldo e assolutamente non esaustive:

·         Il Decreto esce all’inizio di una fase di ristrutturazione complessiva del sistema pesantissima (le fusioni fra le prime 10 B. Popolari, di cui BPM/B. Popolare sono l’esordio, la sistemazione di MPS e CARIGE, le 4 banche [Etruria Marche , Chieti e Ferrara] di fatto fallite, BPVI e Veneto Banca, ecc.) e con l’ingresso di capitali stranieri che arrivano per fare man bassa (noi siamo un esempio);
·         Il Decreto evidenzia un problema occupazionale stringente, perché è limitato nella valenza solo a due anni (SEMBRA UN SEGNALE “ADESSO O MAI PIU’) e prevede che lo Stato non ci metta una lira (guardate le frasi grassettate) e potenzialmente, ma solo potenzialmente, potrebbe esodare tutta o buona parte della generazione che ha dai 57 anni in su;
·         Secondo noi è chiaro che lo hanno chiesto le banche e che quindi non sono armate di buone intenzioni; bisognerà stare molto attenti a come verrà scritto il D.M. attuativo, così come bisognerà valutare molto attentamente quali potranno essere le eventuali richieste di ABI;
·         Sono infatti alcuni anni che le Banche, grandi e piccole, accedono al Fondo di Solidarietà con parsimonia, perché ritengono l’impegno per “esodare” particolarmente oneroso (chi apre normalmente apre a tre anni e lo fa consentendo periodi molto limitati per esercitare l’opzione di accesso). L’onere consiste nell’anticipazione all’INPS dell’assegno del singolo lavoratore pari al 60% dell’ultima retribuzione per tutti gli anni di permanenza più tutti contributi (33% dell’ultima RAL);
·         Troviamo strano che in un momento così  critico per il sistema nel suo complesso, per la penuria di risorse prima di tutto, le banche, che erano restie fino a ieri ad aprire Fondi a cinque anni (tant’è che si aprivano a tre quasi ovunque) trovino soldi  per sobbarcarsi un onere a sette anni.;
·         Il nostro timore è che cercheranno di scaricare l’onere sul resto dei lavoratori, con l’utilizzo del Fondo ordinario (una sorta di cassa integrazione di settore) o in svariate altre maniere;
·         Probabilmente questo è l’ultimo passaggio. Di certo bisognerà valutare tutti gli aspetti con molta attenzione.

Ricordiamo che siamo sempre disponibili per qualsiasi ulteriore informazione e/o chiarimento.

8643 Irato Antonino – 8638 De Michele Paolo – 2615 Toajari Guido – 8048 Galasso Oriana – 8838 Messinese Armando

DL 59 2016 ATTO-COMPLETO-

Articolo Sole 24 Ore 120516

intervista a Capponcelli

Articolo MF 120516

Was this article helpful?
YesNo

    Questo articolo ti è stato utile No

    Pulsante per tornare all'inizio
    error: Content is protected !!