Lo scorso 6 maggio si è svolto, presso il Campus di Piacenza, l’incontro con il CEO Giampiero Maioli, in cui è stato presentato alle OO.SS il Piano Industriale di Gruppo per il prossimo triennio. L’appuntamento ha visto anche la partecipazione dei Segretari Generali e Nazionali di riferimento delle Organizzazioni Sindacali. L’incontro si è aperto con un passaggio da parte dell’Amministratore Delegato sul sistema bancario italiano, investito da continui e repentini mutamenti (riforma Banche Popolari e BCC, salvataggio banche in difficoltà, creazione Fondo Atlante, ecc.), che nel 2015, è tornato alla redditività con un risultato netto complessivo di 6,2 mld, invertendo quindi la tendenza negativa degli anni precedenti.
Dal contesto generale si è passati ad una disamina riguardante il nostro Gruppo che lo scorso anno ha registrato un utile di 221 mln (al netto dei 42 mln richiesti dal Decreto Salva Banche) raggiungendo 4,9 mld di patrimonio (quasi tutto cash), e superando i 100 mld di massa amministrata. È stato inoltre ricordata l’assegnazione di un rating “A3”, dato esclusivo all’interno del panorama bancario italiano.
LE LINEE GUIDA DEGLI INVESTIMENTI
Il Piano sarà caratterizzato da 625 mln di investimenti, con l’obiettivo dichiarato di rendere il Gruppo più solido, competitivo e vicino al cliente. Gli investimenti saranno principalmente canalizzati verso tecnologia, immobili e persone.
Con l’obiettivo di un riposizionamento in logica cliente-centrica, si cercherà di colmare il divario con altre realtà europee a livello di banca Retail, puntando sulla multicanalità e sulla fornitura ai lavoratori di strumenti adeguati ai tempi (Ipad, Mobile, Skype…). Il progetto “Mo.Ser 2.0” porterà alla trasformazione di ulteriori 162 Filiali che diventeranno Agenzie Per Te e che andranno così a coprire circa il 50% della Rete. Questo nuovo modello di filiale commerciale sarà affiancato dal progetto “Zero Back-Office”, consistente nel trasferimento di tutta l’ attività non commerciale di back-office della filiale a servizi centralizzati, e da efficientamenti atti a snellire processi, controlli e procedure, temi che l’azienda stessa ha riconosciuto come punti critici e che necessitano di una gestione meno burocratica ed ingessata, che vada a vantaggio dell’operatività dei colleghi e della soddisfazione della clientela.
È stato confermato l’accorpamento di 40 sportelli in tutto il Gruppo, mentre in Veneto si darà luogo a qualche nuova apertura.
Verrà dato corso ad un rafforzamento di alcuni canali come quello dei Gestori fuori sede (il cui progetto pilota è già stato avviato), l’Agri-Agro e la Banca on line, mentre, per quanto riguarda l’attività commerciale saranno approntati nuovi strumenti come il “c/c breve”, una piattaforma on line con focus sulla clientela più giovane ed una nuova piattaforma per i gestori e per il canale affari. Relativamente agli immobili, sono stati confermati i progetti riguardanti il “Grande Cavagnari”, presso il quale lavoreranno circa 1700 dipendenti, e la ristrutturazione, attualmente in corso, della Sede di Milano e l’acquisizione di un immobile a Roma. Si darà corso ad una revisione del marchio (rebranding), allo scopo di valorizzare maggiormente il logo del Crédit Agricole. Il cambio di marchio non muterà comunque l’aderenza al modello federale del Gruppo in Italia, mantenendo ogni Azienda del Gruppo la propria ragione sociale sotto il marchio Crédit Agricole Italia.
LINEE GUIDA SUL PERSONALE
Come già preannunciato, l’azienda ha espresso la volontà di procedere ad un ricambio generazionale con nuovi ingressi che andranno da un minimo di 400 ad un massimo di 600 nuovi assunti e con l’uscita di circa 300/400 persone, presumibilmente ricorrendo al Fondo di Solidarietà e alla riconversione professionale di un centinaio di colleghi.
È stato dichiarato che il saldo del Piano industriale sarà comunque di segno positivo.
Per quanto riguarda le assunzioni, i profili ricercati saranno quelli degli specialisti (nel settore IT e ingegneri informatici) e dei giovani talenti, per la cui individuazione sono stati stabiliti rapporti di collaborazione con alcune primarie università. Tra gli specialisti da reclutare, un’attenzione particolare verrà dedicata alle figure da impiegare come Gestori fuori sede che, a regime, saranno 300, con una prevalenza numerica riservata alle assunzioni dall’esterno.
Proseguiranno gli investimenti in formazione, Smart Working e welfare aziendale, è stata inoltre esplicitata la volontà di migliorare l’attenzione rivolta ai lavoratori, con il coinvolgimento degli stessi in tavoli d’ascolto ad hoc. Altri punti di attenzione saranno la conciliazione vita/lavoro (c.d.work-life balance) e le politiche di genere, in un Gruppo dove le donne rappresentano il 48% dei dipendenti e solamente l’11,5% dei dirigenti. Un altro intento dichiarato riguarda la creazione di percorsi trasversali tra le società del Gruppo.
LE OSSERVAZIONI DEI SINDACATI
Le OO.SS. hanno espresso un apprezzamento per il piano di investimenti che il Crédit Agricole ha destinato all’Italia, paese in cui sono stati raggiunti dai lavoratori del Gruppo ottimi risultati rispetto ad un contesto nazionale di settore dove la fiducia della clientela è in forte calo, e dove le numerose e rilevanti questioni che ultimamente si sono presentate a livello macro sono state affrontate con un approccio “last minute” completamente privo di strategia.
È stata inoltre espressa soddisfazione per un piano relativo agli organici con un saldo positivo, in controtendenza rispetto al sistema.
Si è ribadita l’imprescindibile necessità di arrivare a modelli di partecipazione evoluti su tutti i livelli, e non autoreferenziali, che comprendano ambiti nuovi, come le semplificazioni dei processi e la qualità dei prodotti, e di perseguire quindi un sistema virtuoso a livello di relazioni industriali e strategie, lavorando con convinzione anche sulle pressioni commerciali, analogamente a quanto si sta facendo a Roma tra Abi e Segreterie Nazionali.
Sono state inoltre richieste informazioni in merito ad eventuali future acquisizioni, riguardo le quali il CEO ha dichiarato che l’attenzione da parte del Gruppo è presente ma che, soprattutto per quanto concerne la questione dei crediti deteriorati, si sta ragionando con prudenza per evitare di degradare il profilo di rischio del Gruppo.
Le OO.SS. hanno infine ribadito che tutti i processi previsti dal piano industriale (riorganizzazioni, assunzioni, livelli economici e inquadramenti) dovranno essere realizzati nel pieno rispetto delle previsioni del Contratto Nazionale.
Parma, 11 maggio 2016
LE SEGRETERIE DEL GRUPPO CARIPARMA CREDIT AGRICOLE Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Sinfub – Ugl Credito – Uilca – Unisin