Il giorno 24 marzo 2016 le scriventi OO.SS. sono state convocate dalla Direzione del Gruppo ICBPI.
L’incontro era stato richiesto dalle OO.SS. per avere chiarimenti in merito alle informazioni che, raggiungendo quotidianamente anche attraverso i mass media i lavoratori e le lavoratrici del Gruppo ICBPI, stanno aumentando le preoccupazioni e peggiorando il clima aziendale.
Di seguito riepiloghiamo i punti, oggetto della discussione:
1. ACQUISIZIONE GRUPPO BASSILICHI
L’operazione di acquisizione del Gruppo Bassilichi è ormai in fase finale e il management del Gruppo citato ha già convocato le OO.SS. dei vari comparti merceologici (meccanico, commercio e credito), confermando che l’operazione è in atto. La direzione del Gruppo ICBPI ha informato che l’operazione dovrebbe riguardare solo il vecchio perimetro Bassilichi (quindi con l’esclusione quasi certa di FRUENDO SPA, la Società acquisita attraverso una cessione di ramo d’azienda da Monte Paschi) e dovrebbe definirsi nei dettagli entro aprile con la successiva formalizzazione entro l’estate, appena ottenuto il via libera da ANTITRUST e Vigilanza.
Ancorché la/le Società acquisita/e dovrebbe/ro mantenere per un paio d’anni autonomia gestionale, si dovrà porre fin d’ora il problema di come si gestiranno eventuali sovrapposizioni delle attività attualmente riscontrabili, che non riguardano solo il call center: il Gruppo Bassilichi si occupa infatti di monetica ad ampio raggio e di gestione IT, ha registrato un fatturato di 320 milioni al 31/12/2014, di cui il 44% è ascrivibile a ricavi della monetica (carte prepagate, wallet digitale, gestione pos, ecc.) e ha interessi nei Balcani.
2. SCORPORO RAMO D’AZIEDA SECURITIES SERVICES
E’ in fase di studio l’ipotesi di scorporo di un presunto ramo d’azienda di ICBPI, in cui sono impiegati circa 270 lavoratrici e lavoratori, più un indotto difficile da stimare. Le voci, che hanno creato e creano un grave stato di malessere fra i lavoratori, sono state confermate dalla Delegazione aziendale, che in questo caso ha dichiarato che l’argomento rappresenta un progetto allo studio dei vari consulenti ed è costantemente approfondito nelle riunioni di vari Comitati, compreso il C.d.A.. E’ stato inoltre confermato anche un secondo progetto di valutazione, alternativo al precedente, che prevede la possibilità di nuovi investimenti mirati ad ulteriori eventuali acquisizioni di attività, confermando di fatto anche la possibilità di mantenere il ramo d’azienda in oggetto. Mentre le consulenze “analizzano e relazionano la proprietà” registriamo che piattaforme applicative che riguardano la gestione di segmenti importanti della SS vengono migrate verso altre Società (UNIONE FIDUCIARIA SPA).
3. LA LICENZA BANCARIA
Argomento legato a quello del SECURITIES SERVICES è quello della cessione della licenza bancaria per concentrarsi solo sul “core business” della monetica. Un’ipotesi solo allo studio, non ancora oggetto di report al C.d.A., ma centrale nelle voci che circolano attraverso le indicazioni che arrivano dai consulenti incaricati;
4. IT E CONSULENTI:
L’’attività è praticamente tutta esternalizzata a Società di consulenza, a Equens e a SIA, che è outsourcer di ICBPI essendo contemporaneamente concorrente nell’attività di centro applicativo e pare abbia intenzione di quotarsi in Borsa presentandosi come leader del mercato delle carte. La Direzione del Gruppo ICBPI ha dichiarato che nel segmento è previsto un investimento economico molto importante, da destinare allo sviluppo di nuove applicazioni. Questo investimento dovrebbe però andare tutto a Società esterne, visto che la Direzione ha dichiarato di non voler re-internalizzare nessuna delle attività informatiche.
5. OASI SPA:
La Direzione del Gruppo ICBPI ha dichiarato che allo stato OASI SPA fa integralmente parte del progetto e non vi sono allo studio ipotesi di cessione, essendo anzi previsti nuovi investimenti necessari al consolidamento di mercato e allo sviluppo futuro della Società.
6. VALUTAZIONE DI EFFICIENZA CARTASI/HELPLINE:
E’ in corso una valutazione delle strutture di CARTASI, Helpline e ICBPI tesa ad evidenziare eventuali zone di inefficienza al fine di ottenere livelli di efficienza in linea con il mercato di riferimento.
Alcune considerazioni:
· Se la metà di quanto indicato si dovesse concretizzare ci troveremmo in presenza di un quadro preoccupante, aggravato da una Proprietà che, laddove dovesse rinunciare alla licenza bancaria,
mostrerebbe di cercare semplificazioni by-passando norme che rappresentano precise disposizioni UE.
· L’acquisizione di Bassilichi deve essere supportata fin da subito da un Piano Industriale adeguato e non può né deve tranquillizzare l’ipotesi “stand alone” di Bassilichi. Va indicato fin da subito il
progetto industriale e quali strumenti si metteranno in atto a tutela dell’occupazione;
· Le ipotesi di cui al punto 2) SCORPORO RAMO D’AZIENDA SECURITIES SERVICES e 3) LICENZA BANCARIA sono senz’altro le più allarmanti, siano esse a livello di report al CdA o di
semplice studio: sarebbero comunque presupposti di uno “spezzatino”, di cui non riusciamo ad immaginare le conseguenze. Anche se al momento si tratta solo di studi (comunque coerenti con
obiettivi aziendali di riduzione dei costi ed allentamento dei vincoli e controlli imposti dalla Vigilanza), il rischio è quello di trovarsi dinanzi ad una destrutturazione che determinerebbe un aumento dei costi di raccolta attraverso la rinuncia agli strumenti che la banca finora ha garantito ( ad esempio l’interbancario, la banca depositaria, l’assegno circolare), che potrebbe essere
compensata solo attraverso una compressione dei costi dei servizi, costo del lavoro “in primis”.
· Inoltre alcuni business, anche nel settore della monetica, senza la licenza bancaria non si potrebbero più svolgere.
· Tutto questo induce a chiedersi se il modello aziendale al quale la Proprietà si rivolge è quello della flessibilità più completa attraverso un’esternalizzazione esasperata. A proposito poi dell’
efficientamento di cui al punto 6) va detto che il mantenimento di tutta una serie di attività esternalizzate non è sempre foriero di un perfetto controllo dei costi, né della loro trasparenza.
· Resterebbe difficile anche capire perché la Vigilanza, autorizzando l’operazione di cessione ai Fondi di Private Equity, ha a suo tempo giudicato positivamente il mantenimento di tutte le attività oggi svolte dal Gruppo Bancario ICBPI
· Le voci che finora si sono accavallate e continuano a sovrapporsi stanno creando confusione e paura fra i lavoratori, ed evidenziano un uso non coordinato dei consulenti, che spesso appaiono
poco consapevoli della realtà aziendale in cui sono chiamati ad operare, nonché una sbalorditiva superficialità del loro utilizzo. Questi fattori, se uniti al mancato filtraggio delle richieste da
parte del management interno, rischiano di rendere prive di fondamento alcune delle ipotesi di lavoro attuali ed eventualmente future.
Su tutti questi argomenti e sul ”cosa fare” rimandiamo ad una prossima assemblea di tutte le Aziende del Gruppo, secondo calendario che verrà tempestivamente comunicato.
Da subito però, senza nulla voler anticipare al dibattito che dovrà coinvolgere tutti i lavoratori, va detto che, oltre alla difesa dei livelli occupazionali nel Gruppo su tutti i territori e la tutela dell’Area Contrattuale, anche tramite la reinternalizzazione delle attività a suo tempo uscite, dovranno essere al centro della rivendicazione di tutti i lavoratori del Gruppo ICBPI .
FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – SINFUB – UGL – UNISIN
30/03/2016