Come sappiamo, sono aumentate le situazioni in cui può capitare di lavorare da soli.
C’è da dire che la normativa vigente, per noi insufficiente, tutela esplicitamente il lavoro in solitudine soltanto in particolari situazioni: ambienti con rischi di atmosfere esplosive, rischi batteriologici o rischi chimici.
La nostra realtà sembrerebbe quindi non meritevole di attenzione ma dobbiamo considerare la specificità degli sportelli bancari: si tratta di ambienti di lavoro blindati, protetti da bussole di ingresso dotati di metal detector. Questo costituisce una barriera per il tempestivo intervento dei soccorritori in caso di emergenza; inoltre, non è affatto scontato riuscire a dare l’allarme con i mezzi a disposizione. Anche situazioni di molestie, aggressioni, rapine vissute senza l’appoggio di altri colleghi costituiscono secondo noi una caratteristica molto peculiare del lavoro in solitudine, con la conseguenza di un aumento del rischio e del possibile danno patito; in questi casi è facile prevedere anche gravi conseguenze sul piano psicologico.
Le Organizzazioni Sindacali hanno pertanto chiesto all’azienda di considerare il lavoro in solitudine una situazione di rischio e di gestirlo con opportune modalità di mitigazione uguali per tutti, superando le attuali disomogeneità.
Gli aspetti fondamentali che abbiamo rappresentato sono due:
- Garantire a tutti coloro che lavorano da soli la sicurezza di un tempestivo allarme che giunga all’esterno, in caso di emergenza. Per noi è indispensabile dotare tutte le situazioni di lavoro in solitudine di apparecchi moderni ed efficienti, da portare indosso, che garantiscano il lancio di un segnale di allarme in caso di emergenza/malore improvviso. Il dispositivo anti-malore andrebbe accompagnato ad istruzioni di utilizzo facilmente accessibili e ad una sensibilizzazione all’utilizzo da parte dei preposti.
- Accorciare i tempi di intervento dei soccorsi: devono arrivare sul posto senza trovare barriere all’ingresso, senza aspettare l’arrivo delle chiavi la necessità di una successiva e dispendiosa (in termini di tempo!) chiamata ai vigili del fuoco per l’apertura della aprire la porta.
Occorre garantire che le persone possano ricevere un aiuto TEMPESTIVO in situazioni critiche, in modo da ridurre il più possibile il gap tra situazioni di emergenza in filiali tradizionali e stesse situazioni in filiali con un solo operatore.
Come Organizzazioni Sindacali riproporremo all’azienda di esaminare questa problematica per arrivare ad una soluzione definitiva. Nel frattempo, consigliamo assolutamente ai colleghi di tenere carichi e di indossare sempre i dispositivi di allarme, dove sono già presenti.
Ricordiamo che, in caso di problemi di natura psicologica e/o fisica che impediscono la dovuta serenità nel lavoro in solitudine e che anzi, possono costituire un vero rischio per la salute, è possibile richiedere una visita medica tramite medico competente, così come previsto dalla normativa vigente (D.Lgs. 81/08 art. 41-Sorveglianza Sanitaria).
Nell’attesa consigliamo ai Preposti di garantire sempre le sostituzioni negli sportelli da 2/3 persone nei casi di assenze a vario titolo, per evitare che si creino ulteriori situazioni di lavoro in solitudine, oltre a quelle dei mono-sportelli che risultano da organigramma. In caso di materiale impossibilità nel garantire le sostituzioni, consigliamo di rivolgersi al Gestore Risorse Umane.
Come affermato dalle disposizioni inserite nel modello di struttura di rete, le risorse assegnate alla filiale capofila devono essere in circolarità su tutto il nucleo.
COORDINAMENTI BANCO POPOLARE
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – SINFUB – UGL – UILCA – UNISIN
Photo by Nicolas Alejandro Street Photography