Gruppo Banco Popolare: La CONSOB multa il Banco… e indovinate chi pagherà il conto?

E’ arrivata ieri la notizia che la CONSOB ha multato il Banco Popolare per 261.500 Euro per “violazione delle norme sul conflitto di interesse e valutazione dell’adeguatezza degli investimenti nei rapporti con la clientela”.
Nell’articolo pubblicato da REUTERS ITALIA si legge – tra l’altro – che Consob ha verificato che nei servizi di collocamento di prodotti di investimento ‘branded’, e quindi soggetti a un potenziale conflitto di interesse, Banco Popolare “ha compiuto scelte strategiche… tali da orientare … la propria attività di commercializzazione su specifici prodotti o categorie di prodotti (prevalentemente caratterizzati da elevati commissioni up-front e collocabili ‘a finestra’) che maggiormente concorrevano alla realizzazione degli obiettivi economici della Banca attribuendo, peraltro, particolare rilevanza, tra le fonti di liquidità a cui attingere per successivi impieghi, ad operazioni di disinvestimento anticipato”. E’ emerso infatti che tali disinvestimenti, in questa tipologia di fondi tipicamente soggetti al pagamento di penali, erano numerosi e non frutto “di un’autonoma determinazione” della clientela.
Ma che sorpresa! Proprio non ce lo aspettavamo!
Sono anni che denunciamo continuamente i comportamenti scorretti e le pratiche commerciali “forzate” che vengono imposte ai colleghi, che vengono stressati ogni giorno per collocare i famigerati “prodotti del mese” al fine di raggiungere budget sempre più impossibili.
Altro che consulenze finanziarie! Gli incontri con i clienti – nelle volontà dei vari “caporali” in giro per l’Italia – devono puntare sempre più spesso solo alla conclusione dell’atto di vendita richiesto per il mese in corso. E pazienza se si devono ignorare semafori rossi, divieti di proporre determinati prodotti o esigenze esplicitate dal cliente. Il resto non conta.
Dobbiamo inoltre purtroppo segnalare che le nostre previsioni e le nostre segnalazione riferite agli anni passati si sono rivelate corrette e che le nostre rimostranze cadono spesso nel nulla. Con il risultato che i comportamenti scorretti si interrompono per poi riprendere sistematicamente, più violenti di prima.
E’ arrivato il momento di richiedere all’alta dirigenza del Banco, che non perde l’occasione per ribadire la propria ferma volontà di affrontare con coraggio queste problematiche, di far cessare le pressioni commerciali e regolamentare con trasparenza le politiche commerciali della Banca
Riteniamo che tendere verso un’attività che ritrovi il vero spirito della consulenza e assistenza ai clienti sia una priorità imprescindibile e continueremo ad incalzare la banca per dare corpo alle parole sbandierate. Queste scelte scellerate ricadono su tutti noi sia economicamente (chi pagherà il conto?) che a livello di immagine (già non molto brillante in questo momento – vedi Banca Etruria) e riteniamo debbano cessare immediatamente e per sempre.
Come sempre, invitiamo tutti i colleghi a non sottostare a questo gioco al massacro in cui possono restare vittime da un momento all’altro e a comunicare ai propri referenti sindacali qualsiasi tentativo di esponenti aziendali che induca a comportamenti scorretti.
Solo tutti insieme potremo farcela.

Verona, 28/01/2016
comunicato

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