Il 18 u.s. si è tenuto il previsto incontro sul nuovo Piano industriale Generali Italia tra OO.SS. e vertici del Gruppo Generali, nelle persone del Country Manager Italia dr. Agrusti, del responsabile Risorse Umane e Organizzazione dr. Garello e del Responsabile Relazioni Sindacali dr. Pelucchi, con il quale si è poi tenuto un ulteriore incontro il 21 dicembre. Le Segreterie di Coordinamento hanno espresso una ferma e decisa protesta per la mancata informazione preventiva del Piano, così come previsto dagli accordi sottoscritti tra le parti. L’Azienda ha indicato nella esigenza di sviluppo e nel recupero di redditività gli obiettivi di fondo del Piano, per assicurarsi, anche in futuro, la leadership del mercato assicurativo in Italia, per meglio competere, così, anche sul mercato internazionale. “La semplificazione delle strutture societarie risponde non a ristrutturazione di un Gruppo in crisi, ma ad un processo di crescita, attraverso 300 milioni di Euro di investimenti nel triennio e ricavi da conseguire, con queste sinergie, per ulteriori 500 milioni di Euro.” Sulla base delle numerose richieste di approfondimento avanzate dalle OO.SS., l’Azienda ha precisato ulteriormente: oltre l’85% del Piano quinquennale si dovrà realizzare nel prossimo triennio; il modello è simile a quanto già realizzato in altri Paesi europei e prevede che ad Assicurazioni Generali Italia (frutto dell’integrazione di Generali, Ina-Assitalia, Fata, Toro, Augusta e Lloyd Italico) facciano riferimento anche Alleanza (che venderà anche RC Genertel) e Genertel (che assorbe Genertel Life e Fata Vita e che venderà prodotti vita e danni attraverso i canali del telefono e web); le società di servizi GBS, per ora continueranno ad operare trasversalmente, ma in futuro potrebbero ritornare direttamente in Assicurazioni Generali Italia; GIBS rimane fuori dall’operazione, visto che, in prospettiva, la sua mission potrebbe essere quella di gestire il Data Center Europa; Rimane confermata l’organizzazione di vendita basata su agenzie e produttori dipendenti, sia per Alleanza che per le altra imprese (Generali, Ina-Assitalia, Toro). L’integrazione delle reti agenziali, a detta dell’Azienda, non comporterà stravolgimenti, in quanto le sovrapposizioni territoriali sarebbero molto limitate e non comporterebbero riflessi occupazionali. E’ evidente che, anche su questo punto, è necessario un approfondimento più analitico, visto che, la riorganizzazione della rete (vedi Ina-Assitalia) già in corso comporta pesanti riflessi sull’occupazione; In merito alla soppressione dei marchi storici, l’Azienda ha dichiarato che essi potrebbero rimanere come prodotti o come reti; Sulle modalità e sulle successive articolazioni del processo di integrazione, i rappresentanti aziendali hanno dichiarato che sono aperti i “cantieri di lavoro” e che, pertanto, saranno definite in seguito, fermo restando che entro novembre ci sarà la fusione delle varie società in Assicurazioni Generali Italia, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni. I rappresentanti aziendali hanno sottolineato ripetutamente che il progetto non prevede interventi sui livelli occupazionali e sulle localizzazioni; eventuali eccedenze di personale – non quantificate – saranno gestite attraverso ricollocazioni in altri settori o in attività che rientrerebbero dall’outsourcing. Tenuto conto della difficile situazione economica generale, i rappresentanti sindacali, nel prendere atto che il Piano positivamente non prevede riflessi sull’occupazione e sulle localizzazioni – così come previsto dall’Accordo sulle tutele occupazionali del 19/5/2012 – hanno comunque richiesto l’immediata proroga dell’Accordo (che scadrà il 30/6/2014), a garanzia dei lavoratori e del ripristino di un metodo di confronto proprio delle Generali e che ha permesso, fino ad ora, di gestire complesse fasi di riorganizzazione, acquisizioni e scorpori. I rappresentanti aziendali, nel confermare la volontà di continuare a seguire il modello consolidato di relazioni sindacali, hanno affermato che l’attuale Accordo sull’occupazione è pienamente operante e che andrà discusso alla sua naturale scadenza. Le OO.SS hanno fatto rilevare la grande contraddizione esistente tra le affermazioni aziendali e le ovvie conseguenze legate alla proroga dell’Accordo Quadro, ribadendo inoltre che, vista la complessità delle operazioni e la loro attuale indeterminatezza, si rende necessario intensificare l’informativa preventiva ed il confronto periodico con le Rappresentanze sindacali, in quanto il Piano fa intravedere modifiche sostanziali nell’organizzazione del lavoro di un grande numero di lavoratori e nel ruolo delle singole piazze. L’Azienda si è detta disponibile a garantire incontri periodici con le OO.SS., anche con la presenza dei responsabili dei cantieri. Ad avviso di FISAC CGIL, FNA, SNFIA E UILCA è quanto mai opportuno, anche per meglio tutelare i lavoratori, la formalizzazione, in un accordo ulteriore rispetto all’accordo quadro, degli impegni aziendali di garanzie occupazionali e di salvaguardia delle localizzazioni, oltre che della pratica di incontri e confronti periodici, per tutta la durata del Piano. Queste OO.SS. hanno stabilito di garantire il massimo coinvolgimento dei lavoratori di tutto il Gruppo nel procedere del Piano industriale di A.G. Italia, prevedendo, sin dai prossimi mesi, assemblee informative in tutti i posti di lavoro. Lavoratrici e lavoratori, l’attuale fase che si apre rappresenta una profonda modifica della presenza, del ruolo e delle prospettive del Gruppo in Italia. L’Accordo sulle tutele occupazionali, conquistato recentemente, rappresenta uno strumento essenziale, ma è necessario l’impegno e l’unità di tutti per garantire che il Piano non si ripercuota negativamente sui lavoratori e apra, invece, a nuove prospettive di sviluppo e di occupazione.
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