La lodevole intenzione del Governo Monti di dare una spinta alla concorrenza nel settore della distribuzione dei prodotti assicurativi si è risolta invece nella decisione sconcertante di obbligare gli intermediari a proporre alla clientela, per il ramo – obbligatorio – auto e natanti, almeno altri 2 preventivi di compagnie assicurative diverse dalla propria mandante.
Se non si rispetta tale obbligo di informazione, il contratto è nullo e la compagnia che ha conferito il mandato all’agente è sanzionabile dall’Isvap nella misura tra 50.000 e 100.000 euro.
Come operatori del settore e come rappresentanti sindacali dei dipendenti delle agenzie valutiamo tale disposizione di difficile applicazione e per certi aspetti, incomprensibile.
Il monitoraggio effettuato nelle prime due settimane di applicazione dalle nostre strutture sindacali dislocate in tutto il territorio nazionale e nei luoghi di lavoro, fanno emergere una situazione a dir poco grottesca, che vede da un lato un aggravio di lavoro e un maggiore stress delle impiegate e dal lato della clientela tempi allungati che fanno scattare reazioni di incredulità e di disagio.
L’operatività della disposizione si sta traducendo, nei fatti, in spreco di tempo, carta, energia elettrica e con l’intasamento del “preventivatore” posto all’interno del sito Isvap.
Un altro aspetto da considerare è la delusione dei cittadini.
Si aspettavano e si aspettano risultati tangibili in risparmi economici e servizi migliori.
Il complesso delle disposizioni governative non è da buttare. Anzi. In gran parte danno un senso positivo al tentativo di smontare alcuni grumi che aggravano e appesantiscono le tariffe ed il premio di polizza pagati per le coperture del ramo auto.
Ci riferiamo al “chip” nel contrassegno, alla verifica pre-contrattuale del mezzo da assicurare, alla riparazione in forma specifica, alla cosiddetta scatola nera che, unico neo, sono tutte cose di là da venire.
In definitiva auspichiamo che quest’obbligo di informare la clientela su due ulteriori preventivi venga superato con un po’ di buon senso e lungimiranza.
Altrimenti esponiamo le persone più vulnerabili, i dipendenti, a sopportare il peso più gravoso e a rischiare sanzioni e/o provvedimenti vessatori se non addirittura disciplinari.
Consentiremmo ai più furbi, tra le imprese e tra gli agenti, di aggirare la normativa facendo firmare una liberatoria al cliente che, per non perdere tempo, sottoscriverà qualsiasi cosa gli venga sottoposta.
Questo meccanismo si ritorcerà anch’esso sulle incolpevoli impiegate, senza alcun beneficio in termini di concorrenza/competitività e senza alcun risparmio economico sulle polizze obbligatorie per legge.
Invitiamo pertanto tutti gli iscritti, le lavoratrici e i lavoratori a segnalarci le disposizioni diramate dalle singole imprese o gruppi assicurativi e dai propri datori di lavoro, nonché a far emergere tutte le incongruenze applicative della legge.
Raccomandiamo inoltre di far sottoscrivere ai clienti solo dichiarazioni rispondenti al vero.
Facciamoci promotori di un movimento che, partendo dalla necessità di modificare la norma, vada nella direzione di un vero pluri-mandato.