Allora, se non ci si vede, buona fine e buon principio!

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Potremmo partire da un semplice augurio di buon anno 2016, con la speranza che sia migliore del 2015, con la fiducia nella grandezza e nelle capacità della nostra organizzazione, con l’augurio che finalmente si esca dal tunnel, ma si rischierebbe seriamente di essere banali e scontati come una recita per bambini con l’anno vecchio rappresentato con la barba e l’anno nuovo come un neonato.

Quello che ci aspetta è un altro anno di lotta, di contrattazioni, di scontri con parti datoriali sempre più arroccate sulle loro posizioni e sulle loro pretese.

Certo, qualche spiraglio d’apertura c’è, ma l’augurio, quello vero, è che a ripartire non sia solo la macroeconomia, ma anche e soprattutto il lavoro, quello buono, quello tutelato, quello che non è schiavitù legalizzata.

E che qualcosa scatti nella testa dei nostri giovani, perchè ci siamo stancati di sentir loro dire “Piuttosto che nulla, meglio piuttosto”, perchè è a partire da questo punto di vista che chi sfrutta, sfrutta meglio.

E che le straordinarie intelligenze di questa nazione facciano fruttare le loro capacità a casa propria, supportati da un sistema che valorizzi le loro ricerche, mettendole al servizio della ricchezza della nostra Italia in primis e, a partire dal nostro paese, del mondo intero.

E che non ci si stanchi di cercare lavoro, perchè l’abbrutimento dei nostri giovani è la sconfitta più bruciante per le nostre lotte.

E che noi sindacalisti non ci adagiamo su una contrattazione al ribasso, perchè il nostro mandato ci impone di essere lì a rivendicare ogni singolo centesimo, ogni singolo diritto.

E che noi sindacalisti viviamo giorno per giorno con la coscienza di non dare mai, neanche da lontano, l’impressione di essere dei privilegiati, perchè noi non dobbiamo essere ligi al dovere come gli altri, dobbiamo esserlo molto ma molto di più, perchè abbiamo sempre i riflettori puntati addosso ed i qualunquisti non aspettano altro che tirarci palate di fango.

Una preghiera laica? Forse, ma forse più un augurio sincero e fuori dai canoni, finalizzato a ricordarci, per tutto il 2016, ogni giorno, il perchè siamo qui e quale sia il nostro dovere nei confronti di chi crede in noi. Ed un grande ringraziamento a tutti coloro che con serenità, con costanza, passione ed entusiasmo vivono la CGIL, sono la CGIL

Buon Anno

La redazione di Fisac Cgil Livorno

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